30 luglio 2013
PESARO – Anche se sono passati dieci anni dalla sua ultima stagione (di tre) a Pesaro, è difficile non ricordarsi di Andrea Pecile. Sarà per il suo modo di giocare sempre sopra le righe, con la sua ricerca continua del gioco in velocità anche a discapito di un’azione ragionata, sarà soprattutto per il suo atteggiamento anche fuori dal parquet, con il suo modo di fare di ragazzo semplice che ama la vita a 360 gradi e la pallacanestro in particolare. Arrivato a Pesaro nel 2000, dopo l’acquisizione dei diritti sportivi di Gorizia, rimane in riva all’Adriatico per tre anni, all’inizio di una carriera che forse non è mai veramente esplosa, ma che lo ha visto giocare da protagonista per diversi anni in Spagna, dove ha cambiato diverse squadre lasciando sempre un ottimo ricordo. Tornato nel 2009 in Italia, ha girovagato per la Legadue, rimanendo sempre in zona (Rimini, Jesi, Bologna sponda Fortitudo), trovando una dimensione adatta al suo tipo di gioco, in formazioni che richiedevano la presenza di un italiano capace di cambiare il ritmo ad una partita.
Andrea “Sunshine” Pecile, arrivato a 33 anni ha leggermente modificato il suo modo di esprimersi sul parquet, diventando col passare degli anni leggermente più ragionatore, inserendo ogni tanto anche le marce basse, anche se il meglio di sé lo continua a produrre quando può impostare il contropiede circondato da compagni capaci di seguirlo nelle sue scorribande. Ha migliorato anche il tiro da tre, arma ormai indispensabile nel basket moderno, anche se il suo marchio di fabbrica rimane sempre l’arresto e tiro dai quattro metri dopo aver superato la prima linea difensiva del pick and roll avversario. In difesa fatica nella marcatura di play fisici, ma le mani veloci gli permettono di provare spesso a mettere in difficoltà il play avversario sporcandogli le linee di passaggio.
Del suo arrivo, dovrebbe essere proprio Andrea Traini quello più soddisfatto, perché diventare a 22 anni play titolare in serie A, senza un americano nel tuo stesso ruolo pronto a sfruttare ogni tua piccola debacle, dovrebbe darti lo stimolo necessario per disputare una grande stagione, come il talento del nativo di Loreto si merita dopo il brutto infortunio dello scorso anno. Se volevate un play ragionatore che gioca sempre al limite dei 24 secondi, la coppia Traini-Pecile non fa al caso vostro, ma per il gioco di coach Dell’Agnello – che ha sempre fatto esprimere le sue squadre un basket veloce e spregiudicato – sembra la coppia ideale con il giusto mix di freschezza ed esperienza. Si potrebbe soffrire un po’ in fase difensiva, dove mancheranno chili e centimetri da opporre ai play di 195 centimetri che cominciano a caratterizzare anche il basket italiano, soprattutto quando uno dei due verrà schierato nel ruolo di guardia in particolari frangenti tattici che richiederanno la loro presenza contemporanea sul parquet, ma dei due reduci della stagione 2012-13, quello che si meritava lo starting five era certamente Traini rispetto ad un Alessandro Amici che non sembra ancora pronto a giocare per trenta minuti.
Come l’anno scorso, dopo ogni nuovo acquisto della Vuelle vi proponiamo il probabile quintetto base e la panchina della nuova Vuelle, per tenere aggiornati anche i più distratti su tutti i movimenti compiuti dal duo Costa-Cioppi.
VICTORIA LIBERTAS 2013-14
QUINTETTO BASE: PANCHINA:
Playmaker: Andrea Traini Andrea Pecile
Guardia: xxx (straniero) xxx (italiano)
Ala Piccola: xxx (straniero) Alessandro Amici
Ala grande: xxx (straniero) xxx (italiano)
Centro: xxx (straniero) xxx (straniero)
Allenatore: Sandro Dell’Agnello
Tags: andrea pecile, basket, nazionale, vuelle
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