Sull’Interquartieri Mattioli è chiaro: “Il principio del “non è nel mio cortile” non giova a nessuno”

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1 agosto 2013

Giacomo Mattioli*

FANO – Strane le polemiche che stanno nascendo a proposito dell’Interquartieri.

Giacomo Mattioli

Giacomo Mattioli

Per anni l’Amministrazione è stata accusata, da parte dell’opposizione, di presunti ritardi nella realizzazione di quest’opera, da tutti comunque riconosciuta come fondamentale per dare sollievo al traffico cittadino e per ridimensionare le polveri sottili legate al traffico. Oggi che finalmente dopo tante controversie iniziano i lavori, ecco arrivare la protesta di un gruppo di residenti della zona Trave che non vogliono più la strada; possibile che non vada mai bene niente?

È necessario premettere che del progetto Interquartieri si parla ormai da vari decenni e che il tracciato è riportato sul PRG, quindi chi negli anni ha costruito villette in quella zona era perfettamente a conoscenza di tutto ciò; senza aggiungere che nessuno ha proposto alcuna modifica, come sta avvenendo oggi, nel periodo durante il quale ciò era possibile.

Il problema è che negli scorsi decenni le amministrazioni di centrosinistra hanno pensato bene di costruire tante nuove case ma, parallelamente, non nuove strade: oggi ci troviamo senza una circonvallazione, con il traffico di attraversamento che passa davanti all’Arco d’Augusto e con quartieri non sempre funzionalmente collegati tra loro.

Forse però c’è anche un altro problema, di tipo culturale: nel nostro Paese troppo spesso si ragiona secondo il principio che gli inglesi chiamano “NIMBY” (Not In My Back Yard) ossia “non nel mio cortile”; atteggiamento che consiste nel riconoscere un intervento come necessario, ma contemporaneamente non volerlo nel proprio territorio a causa delle possibili eventuali controindicazioni ad esso associate (polveri, rumore, traffico).

È necessario un salto di qualità da questo punto di vista: i cittadini devono venirsi incontro con senso di responsabilità sociale, e chi finora ha avuto dei privilegi deve fare un passo indietro con la consapevolezza che ciò potrà alleviare altri cittadini da carichi di traffico ormai non più sostenibili, migliorando la qualità della vita in tutta la città.

La strada Interquartieri, quindi, peraltro già parzialmente realizzata, serve per collegare i diversi quartieri tra loro (come dice il nome stesso) evitando di intasare le direttrici del traffico già appesantite da chi deve attraversare la città; si tratta di un’opera che deve gestire solo il traffico interno, mentre quello di attraversamento è strettamente legato alle opere accessorie della terza corsia dell’A14, con la nuova viabilità più a monte.

*Capogruppo “La Tua Fano”

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