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5 agosto 2013
Alessandro Di Domenico*
PESARO – Mi sorprende la difesa d’ufficio di Chiara Ballarini che non ha colto l’opportunità di non accettare, o di dimettersi, dall’incarico che tante contestazioni ha suscitato. Addirittura mette in discussioni altre nomine politiche quando l’unico vero aspetto che nessuno digerisce è il rapporto assessore-figlia.
Nessuno ha messo in discussioni le capacità tecniche-professionali, semmai ce ne fossero, per svolgere un ruolo di nomina politica, perché, purtroppo, anche nelle dinamiche amministrative locali, del centro sinistra, il fattore prevalente è l’essere raccomandato.
Ciò che stride è addirittura il rapporto tra un “nominato” che risulta poi strettamente imparentato con , non un politico insignificante, ma un Assessore ex Vice sindaco; è impossibile non accorgersi della incompatibilità etica dell’atto!!!!!
Se non passa questo concetto allora il Sindaco nomina un suo figlio Sindaco Revisore in Marche Multiservizi, oppure la Presidenza di ASPES spa o alla Pesaro Parcheggi; sarebbe un “abuso” etico morale incolmabile.
Cosa diversa è la nomina di un uomo/donna di fiducia da parte del sindaco, o di membri dell’opposizione, senza vincoli di parentela.
Vedi Chiara, tu lo dici, chi si assume incarichi politici, amministrativi o di partecipazione attiva alla vita della città, deve sapere che ci sono dei binari ben precisi che occorre seguire; uno di questi è quello di annullarsi per tornaconti personali sapendo di vincolare chi ti sta vicino, diversamente di rischia di “deragliare”.
Nel tuo caso la scelta è che si dimetta tua madre o che tu non accetti l’incarico, così come non dovrebbero accettare chi vi è direttamente o indirettamente imparentato; viceversa un’altra persona di vs. espressione politica non avrebbe nessun problema.
*Consigliere comunale
Tags: alessandro di domenico, antietico, nomina, pdl, politica, popolo della libertà
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