di Redazione
8 agosto 2013
PESARO – La società si muove, lavora con impegno per allestire una squadra interessante, anche intrigante, ma la campagna abbonamenti langue e la ricerca degli sponsor segna una – speriamo solo momentanea – pausa. Non frena invece la passione dei tifosi. La rappresenta Marco Piccoli, cresciuto a pane e basket, che ha da sempre il sangue… bianco e rosso.
Lo storico leader dell’Inferno Biancorosso, oggi impegnatissimo nella Vecchia Guardia, tra un viaggio e l’altro lungo le strade di tutta la penisola, anche lontano da Pesaro, non perde una battuta di quanto accade nel mondo della Victoria Libertas.
E’ tornato a casa da poche ore, reduce da un viaggio a Trieste (“dove faceva caldo, caldissimo, come a Pesaro e nel resto d’Italia”) e anziché pensare al legittimo riposo, trova subito il tempo per analizzare la situazione della Beneamata.
“Sarò ospite di Elio Giuliani a Radio Città. Posso anticipare il tema: gli abbonamenti. Dico subito che trovo avvilente la risposta data finora. So ben che è un momento difficile, per tutti, ma i prezzi proposti dalla VL sono alla portata di ogni tifoso che abbia un po’ di passione. E’ vero che sono numerosi i nuclei familiari abbonati, che in questo momento tirare fuori i soldi non è facile, ma la società ha pensato anche alle famiglie…”.
“E’ vero che c’è tempo fino al 16 ottobre, ma quest’anno più che mai è doveroso abbonarsi prima, dando fiducia al lavoro di Ario Costa e Stefano Cioppi. Ricordiamolo bene: non c’è più papà Valter a risolvere i problemi mettendo la mano nel portafoglio, tirando fuori il blocchetto degli assegni.
“Mi rivolgo a tutti, ma in particolare a chi per anni ha goduto dell’abbonamento gratuito, pur potendosi permettere di pagarlo. Mi risulta che, a fronte, dei più di tremila abbonati della scorsa stagione, le tessere omaggio erano almeno 800. Vorrei vedere in faccia i possessori di questo privilegio, uno a uno, per chiedere se era giusto, soprattutto perché non acquistano l’abbonamento per la prossima stagione. E vorrei chiederlo anche ai dipendenti della Scavolini, che avevano uno sconto di 40 euro.
“Oggi più che mai – conclude l’appassionatissimo Marco – è doveroso dimostrare che Pesaro merita la serie A1, senza i soldi della famiglia Scavolini!”.
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