Il caso Tvrs finisce in Parlamento: interrogazione della Ricciatti (Sel)

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9 agosto 2013

Lara Ricciatti davanti alla Camera dei deputati

Lara Ricciatti davanti alla Camera dei deputati

ROMA – Laura Ricciatti, deputato del gruppo Sinistra Ecologia Libertà, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dello sviluppo economico e al ministro del lavoro e delle politiche sociali sul caso Tvrs. Ecco il testo:

Camera dei Deputati-Gruppo Sinistra Ecologia Libertà

Interrogazione a risposta scritta

Al Ministro dello sviluppo economico ed al Ministro del lavoro e delle politiche sociali

Per sapere, premesso che:

  • I vertici della Beta Spa, società proprietaria editrice dell’emittente televisiva marchigiana TVRS, hanno annunciato, senza ragioni tangibili ed evidenti e solo sulla base di paventati e “prevedibili disavanzi futuri”, di voler interrompere l’attività di produzione dei contenuti televisivi e di voler mantenere solo quella di operatore di rete, avviando l’11 maggio u.s. la procedura di mobilità per tutti i 21 dipendenti, dei quali 16 operatori tecnici e 5 giornalisti;

  • Tale inspiegabile decisione ha posto l’emittente al centro di roventi polemiche ed attacchi da parte dei sindacati, primo fra tutti il Sigim (Sindacato dei giornalisti marchigiani), oltrecchè dei rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo politico;

  • In passato il management dell’azienda aveva  proposto un piano di ristrutturazione molto dettagliato che affidava la responsabilità dei canali 11 e 111, per poi ritirarlo frettolosamente e manifestare, nell’agosto del 2012, la volontà di voler continuare ad operare all’interno dei due canali non più come produttore di contenuti ma come operatore di rete, (un percorso peraltro in parte avviato), proponendo ai dipendenti un nuovo assetto aziendale che contemplasse la vendita agli stessi delle due frequenze che avrebbero potuto acquistare con gli emolumenti del trattamento di fine rapporto, per un valore pari a 240.000 euro per il canale 11 e 160.000 euro per il canale 111, oltre ad un canone mensile pari a 20.000 euro per la trasmissione dati;

  • Dopo una lunga trattativa nel settembre del 2012, con un ennesimo colpo di scena, la proposta, sollecitata dalla stessa proprietà e condivisa dai dipendenti, viene improvvisamente ritirata senza alcuna motivazione dagli stessi vertici aziendali che, nonostante il bilancio in utile, una invidiabile situazione patrimoniale ed una elevata liquidità, avviano la procedura di messa in mobilità del personale dipendente;

  • La Beta Spa, dopo aver beneficiato per oltre trent’anni dei contributi statali per l’editoria, aveva di recente ricevuto, nell’ambito della ripartizione delle emittenze radiotelevisive e con il miglior punteggio della graduatoria regionale, la concessione dei canali Lcn 11 e 111, perché rispondente ai requisiti di legge in base ai quali è subordinata l’assegnazione stessa;

  • Infatti i suddetti contributi per la digitalizzazione degli impianti sono stati erogati sulla base di una graduatoria che prevedeva l’attribuzione di un punteggio con riferimento al numero dei dipendenti e dei giornalisti assunti;

  • Anche dalla regione Marche, con la quale ha stipulato una convenzione per la comunicazione istituzionale, l’emittente Tvrs riceve contributi;

  • Le trasmissioni dell’emittente TVRS, una delle principali e storiche emittenti televisive della regione Marche, sono autoprodotte attraverso l’utilizzo di apparecchi per il montaggio di programmi televisivi, la sua programmazione prevede servizi sportivi, attualità, telepromozioni e telegiornali. Inoltre, grazie all’esperienza maturata in molti anni di attività nel settore, l’emittente televisiva TVRS si è guadagnata la Concessione Ministeriale per la Diffusione Televisiva, portandola al vertice nel panorama regionale;

  • La decisione di conservare il solo status di operatore di rete, comporterà la modifica del piano editoriale che, insieme al numero di dipendenti, rappresentava il requisito fondamentale per l’assegnazione degli Lcn, facendo così decadere due importanti prerogative che dovrebbero appartenere ad un concessionario di frequenze;

  • se sono a conoscenza dei reali motivi che da una parte hanno spinto la società beta Spa a prendere una decisione così drastica che, a parere dell’interrogante, sembra invece nascondere ipotesi molto diverse dalle paventate difficoltà economiche, e dall’altra a rifiutare il ricorso nell’ultimo anno agli ammortizzatori sociali che gli avrebbe consentito di affrontare un’eventuale periodo di crisi economico-finanziaria;

  • quali iniziative tempestive intano intraprendere al fine di salvaguardare il futuro lavorativo dei 21 dipendenti della Beta Spa;

  • quali iniziative intendano intraprendere al fine di garantire la pluralità dell’informazione nell’ambito televisivo regionale, anche verificando la sussistenza in capo all’azienda delle condizioni che la legittimano ancora a trasmettere sulle frequenze LCN 11 e 111;

  • quali sono le motivazioni addotte dai vertici dell’azienda per giustificare il tempestivo ritiro della proposta di vendita del ramo relativo ai contenuti al personale dipendente che, fortemente preoccupato per le proprie sorti lavorative aveva in reiterate occasioni dato piena disponibilità all’acquisto.

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