di Redazione
17 agosto 2013
PESARO – Il calcio è questo: imprevedibilità pura. Prendete la Vis: squadra completata con largo anticipo, idee chiare, ogni pedina al punto giusto, blocco portante confermato. Poi, inizia il ritiro, e uno dietro l’altro iniziano a farsi male uno, due, tre, quattro, cinque… giocatori. Tutti importanti. Malanni per ogni gusto: doppia frattura dello zigomo per Melis e tonsillite feroce per Bugaro, infiammazione del tendine d’Achille per Cremona e infrazione del piede per Chicco, incidente in motorino per Osso e infiammazione al ginocchio per Eugenio Dominici. Le hai viste tutte? No. Arriva il triangolare di Montecchio e dopo 120 secondi di gioco Giorgio Vagnini, nel tentativo di controllare un pallone mette male il piede, Tassi dell’Atletico Alme, in pressing, lo sbilancia un secondo e il ginocchio si gira. “Ho sentito crack” spiegherà poi Giorgione Vagnini, 193 di pura sfortuna: due anni fa gli si piegò il ginocchio destro, ora sta vivendo l’incubo con l’arto opposto. In attesa che una risonanza (il ginocchio è ancora gonfio, dovrà attendere probabilmente fino a lunedì) chiarisca dimensioni dell’infortunio e tempi di recupero, la Vis per parola di Leonardi dovrà tornare sul mercato per un difensore centrale esperto. Se fino a pochi giorni fa, eventualmente, la Vis restava alla finestra per un jolly esterno (che potesse giocare basso, alto e all’occorrenza anche in mediana), adesso si vira per un centrale di ruolo, esperto, sfruttando la duttilità di Martini (che non a caso, contro il Vismara, in un test molto attendibile visto che gli avversari si chiamavano Zonghetti, Cossa e Vaierani, ha giocato stabilmente a sinistra). Una mossa veloce, rapida, che potrebbe andare in porto fin da oggi, per non mettere pressione a Melis (che ha ripreso ad allenarsi ma è ancora lontano dalla forma migliore) e sfruttare al massimo Martini, aspettando (speriamo in tempi brevi) il recupero di Vagnini che resterebbe comunque la prima scelta under centrale. La Vis, quindi, pur con giocatori diversi, ricalcherebbe la difesa che tanto ha fatto bene l’anno scorso: tre centrali in difesa (Melis, Martini e il nuovo acquisto) più Giovanni Dominici a destra. Nella passata stagione, invece, c’erano Santini, Paoli e Boinega e Dominici a sinistra. Certo, manca all’appello sempre un Bianchi della situazione ma con Pangrazi, Bartolucci, Tonucci ed Eugenio Dominici in difesa più Di Carlo abile sia come esterno di centrocampo che attaccante, la coperta per dirla alla Leonardi risulterebbe alla fine abbastanza coprente.
Preoccupa, invece, e non poco la situazione del reparto avanzato: Cremona, in pratica, ha svolto la preparazione a singhiozzo e a mezzo servizio, non ha mai giocato un partita e solo ora, forse con troppa leggerezza da parte dello staff, si è capito che doveva osservare alcuni giorni di riposo assoluto. Ha passato l’estate a lavorare duro per recuperare dopo aver devoluto la caviglia alla furia di Capparuccia. Ora bisogna avere pazienza, aspettare che il dolore passi e riprendere la preparazione: mancano ancora 15 giorni all’inizio del campionato. Pochi, certo. Ma siamo ancora all’inizio: keep calm. Stesso discorso, anche se con sfumature minori per Chicco: il gigante triestino si è allenato di più, ha giocato qualche amichevole e, nonostante l’infrazione al piede, continua ad allenarsi. Ovviamente non è la situazione ideale ma bisogna andare avanti. Intanto, le buone indicazioni arrivano dal centrocampo che, non a caso, è l’unico reparto titolare sempre presente: Omiccioli, Ridolfi e Alberto Torelli, un trio devastante per geometrie, tasso tecnico e capacità di inserirsi in zona gol. Buone indicazioni anche dai giovanissimi: Bartolucci e Rossi hanno fatto vedere buone cose, idem Tartaglia. Aspettando il derby di Coppa (25 agosto, probabilmente alle ore 18, al Benelli contro la vincente di Fano-Fermana), la strada è ancora lunga e tutta da scrivere…
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