Dell’Agnello a due giorni dalla prima: “Sono come un topo nel formaggio, peccato solo per le assenze. Già inquadrato il sostituto di Traini”

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11 ottobre 2013

Dell'Agnello, qui con Scavolini e Costa

Dell’Agnello, qui con Scavolini e Costa

PESARO – L’appuntamento per la prima conferenza stampa ufficiale per presentare l’esordio in campionato è nella palestra di Baia Flaminia. Sandro Dell’Agnello è nella stanza degli allenatori, davanti al video. Ne viene fuori un’intervista lunghissima che proponiamo in due puntate.

Dell’Agnello ha appena osservato il filmato – da mostrare alla squadra – sulla Sidigas Avellino, già affrontata e superata a Porto Sant’Elpidio. Da allora, però, gli irpini hanno recuperato Jaka Laković, uno dei giocatori chiave, e da qualche giorno anche Richardson.

Coach, a 48 ore dal debutto, quali sensazioni si porta dietro dal precampionato?
“Sensazioni positive, perché abbiamo fatto anche qualcosa di più di quanto ci aspettavamo. Abbiamo affrontato formazioni di Legadue, ma anche di Eurolega. E ce la siamo giocata con tutte. In verità, abbiamo giocato anche due partite modeste, con Imola e l’ultima della serie, con Pistoia. Come sapete, però, le sensazioni positive non bastano, serve la sostanza. E questa racconta che fin dall’inizio lavoriamo senza un playmaker e nelle ultime due settimane addirittura privi dei registi. E ad Avellino giocheremo senza Traini e Pecile. In più, abbiamo uno straniero – Hamilton – da inserire perché è fortemente in ritardo sotto tutti i punti di vista. In conclusione: sensazioni positive sul precampionato, ma se me le chiedete sulla partita di Avellino rispondo che sono una bella lotteria. Abbiamo finito da pochi minuti di sistemare il video che guarderemo con i giocatori. Lasciando perdere i quintetti, e vi dico che siamo belli e forti come loro, se penso alla panchina, allargo le braccia e posso dire lasciamo stare… Gli irpini sono più lunghi? E’ un eufemismo. Hanno una panchina che probabilmente è più forte del nostro quintetto…”.

Parole sincere, che però dovrebbero dare la carica ai biancorossi: “Adesso gli facciamo vedere anche al nostro allenatore”.
“Ma lo sapevamo dall’inizio – commenta il coach livornese -. Il rammarico è di non essere al completo, perché oltre ai primi cinque in panchina avremo una guardia, Hamilton e tre ragazzi”.

Le parole di Dell’Agnello confermano quelle rilasciate a www.pu24.it dal direttore sportivo Stefano Cioppi: pochissime le speranze di avere Pecile già ad Avellino.
“La speranza è sempre l’ultima a morire, però non si allena al completo neppure stasera. Non credo possa giocare…”.

Quindi a fare il playmaker dovranno essere Turner e Diego Terenzi: chi inizierà?
“Giocheremo con loro due playmaker, ma non so in quale ordine. Da qui a domenica abbiamo ancora due allenamenti e mezzo, vedremo”.

Il punto di forza della Sidigas è…
“Il talento offensivo. E’ una squadra composta da tanti tiratori da 3 punti, con una facilità di tiro impressionante, e hanno due-tre giocatori molto bravi e grossi in post basso. Ovviamente noi cercheremo di mettere qualche granellino di sabbia nei loro ingranaggi e proveremo a togliere almeno una delle due situazioni. Se tentassimo di giocarcela alla pari, a viso parte, meglio evitare il viaggio”.

Si porta qualcosa dalla partita vinta a Porto Sant’Elpidio? Crede che anche a loro sia rimasta qualche scoria dalla sconfitta nel Trofeo della Calzatura?
“Sicuramente dal punto di vista psicologico, emotivo. Intanto abbiamo visto che non sono marziani e possiamo giocarcela. Poi, anche loro, in particolare l’allenatore, ricorderanno la sconfitta e diranno, come è giusto che sia: diamogli quattro schiaffi e rimandiamoli a casa”.

Allora erano molto indietro difensivamente. Crede che in un paio di settimane abbiano recuperato, raggiungendo un buon livello?
“Successivamente hanno giocato il torneo di Sassari (dove hanno sconfitto di misura – 80-78 – i padroni di casa e perso malissimo – 90-51 – con l’Enel Brindisi; ndr). A Porto Sant’Elpidio hanno giocato due partite negative. Al di là del fatto che in difesa non mordevano, in attacco non segnavano mai. Invece noi facemmo il 50 per cento da 3 punti”.

Il giocatore chiave di Avellino?
“Non c’è… Siamo sinceri, togliamo Biligha, che probabilmente non è la fine del mondo, ma con noi giocherebbe, la Sidigas ha nove giocatori uno meglio dell’altro. Vitucci ha il problema opposto al mio: chi faccio giocare?”.

State cercando un playmaker, oggi sono uscite tante voci su Poeta… addirittura che giocherà in Francia.
“Stiamo parlando di niente. Ve lo dico ufficialmente: Poeta è irraggiungibile per noi”.

Avete individuato qualcuno…
“I nomi usciti sono tutti validi. Sono quattro-cinque, cerchiamo di acchiapparne uno. L’idea di massima è prendere un playmaker italiano e continuare sulla strategia con cui abbiamo impostato la squadra…”.

I nomi sono quattro-cinque, ma la sensazione è che voi abbiate scelto già.
“In teoria l’abbiamo inquadrato già, poi bisogna vedere come e se possiamo concretizzare le nostre idee”.

Sono più grandi – come età – di Traini?
“Qualcuno sì, altri no. Ovvio che non sarà come Traini, ma comunque italiano, per dividersi il minutaggio con Pecile. Di sicuro non sarà una stella come Poeta, ma parlare di questo è solo una perdita di tempo…”.

Di sicuro puntate a un playmaker al momento già tesserato con un’altra squadra.
“E’ vero… ma non chiedetemi di più. Posso dire che di play liberi ce ne sono un paio, ma non sono quelli che ci interessano”.

Al contrario di quanto scritto da qualcuno, Hamilton è salvo, ma è evidente che speravate potesse dare di più.
“Nessun dubbio. Ci aspettiamo un rendimento superiore, soprattutto che possa darci una mano. E’ con noi e come dico sempre i miei giocatori sono i migliori. Sono qui per aiutarlo. Poi se un giorno decidessimo che uno dei nostri non è adatto e deve andare a casa, da quel momento se ne farebbe a meno. Non adesso. Di sicuro l’Hamilton vero – almeno nei numeri – non può essere quello visto finora. Secondo me, qualche canestro e qualche rimbalzo ce lo darà. Al momento è indietro su tutto, è acerbo”.

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