12 ottobre 2013
PESARO – Riportiamo la notizia solo per dovere di cronaca, convinti che quanto ipotizzato stamattina da basketnet sia più improbabile di un 6 al Superenalotto.
Il sito specializzato ha pubblicato, alle ore 10,30, un breve articolo con un titolo accompagnato da un punto interrogativo: Amedeo Della Valle a Pesaro?
Che il ventenne piemontese sia figlio di Carlo e che Carlo abbia sicuramente una buona conoscenza, e magari un’amicizia, con i quasi coetanei Dell’Agnello e Costa, è un dato di fatto: Ma perché un ragazzo che ha deciso di lasciare l’Italia per crescere umanamente e sportivamente oltre Atlantico, che ha studiato prima in uno dei migliori licei d’America, la Findlay Prep High School, a Las Vegas, poi – richiestissimo dai migliori college statunitensi – è andato a Ohio State, Columbus, allenato da Thad Matta, uno dei migliori coach, dovrebbe mollare tutto e ritornare in Italia?
E perché la notizia filtra oggi, il giorno dopo il Media Day di Ohio State?
Già, perché venerdì coach Matta e i suoi ragazzi hanno incontrato la stampa e Amedeo Della Valle è sembrato particolarmente carico, dopo che la scorsa stagione – da matricola – l’ha vissuta soprattutto in panchina.
Il sito dei Buckeyes riporta le seguenti dichiarazioni di Amedeo: “Fin da quando sono tornato al college ho lavorato con l’intento di stare sempre meglio con i miei compagni. La scorsa stagione non ho avuto un sacco di opportunità di giocare molto insieme a loro, così l’esatte è stata molto importante per costruire la chimica di squadra. E’ veramente importante sentirsi bene giocando con i compagni. Il mio desiderio è capire che cosa vogliono da me e comunicare che cosa voglio da loro per lavorare insieme nel migliore dei modi”. Non ci sembrano le parole di uno che sta per abbandonare la barca. Però, nella vita, e nello sport, meglio non avere alcuna certezza, anche se le parole rilasciate ieri da coach Dell’Agnello (“I nomi usciti sono tutti validi. Sono quattro-cinque, cerchiamo di acchiapparne uno. L’idea di massima è prendere un playmaker italiano e continuare sulla strategia con cui abbiamo impostato la squadra…”). Fra i nomi usciti, l’unico assente – perché pubblicato oggi – era quello di Amedeo Della Valle.
Fosse vero, sarebbe una bella scelta per la Vuelle, ma rappresenterebbe una sconfitta per il ragazzo. Gli auguriamo ogni bene, anche la Nba. Poi – come dice il coach toscano – vedremo.
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Perche’ “una sconfitta per il ragazzo ?”.
Al contrario,Amedeo ha per il momento avuto dei vantaggi considerevoli dalla sua avventura US. Primo la conoscenza della cultura e della lingua americane.
Secondo le tecniche di gioco e preparazione US.
MA (grande) ha visto quasi solo la panchina in una squadra di college finora, mentre i migliori suoi coetanei d’Europa giocano gia’ in prima squadra nel basket professionistico.
Personalmente penso che passare ancora 3 anni nel college non sia positivo. Amedeo e’ risultato il migliore giocatore d’Europa della classe 1993. In europa potrebbe svilupparsi molto di piu’ che al college.
E poi tra 3-4 anni, se esplodera’ come tutti ci auguriamo, diventera’ interessante per la NBA o per una squadra europea di vertice.
Conosco bene l’America e non vedo tutto questo “sogno americano” in un paese indebitato 7 volte piu’ dell’Italia nel quale la meta’ dei suoi Stati sono in bancarotta irreversibile e nel quale la scuola e la sanita’ sono i piu’ grandi fallimenti del paese.