18 ottobre 2013
URBINO – Mentre all’entrata di Palazzo Ducale si era radunato un gruppo di contestatori, pacifici, che chiedevano di entrare, ma bloccati all’esterno dalle Forze dell’Ordine perché i posti interni erano tutti occupati e i ragazzi, studenti universitari e appartenenti a diversi colletivi, non si erano registrati, nella Sala del Trono si stava tenedo la prima del ciclo “I Dialoghi dell’Espresso”. “I Dialoghi dell’Espresso” coinvolgono diversi atenei italiani con dei clicli di incontri basati sulle tematiche più rilevanti che riguardano le università e i territori di questo viaggio itenerante.
Presenti, oltre al padrone di casa – il Magnifico Rettore – Stefano Pivato e il Direttore dell”Espresso, Bruno Manfellotto, Susanna Camusso, Segretario Generale CGIL e il Ministro del Lavoro e alle Politiche Sociali Enrico Giovannini.
Lavoro, istruzione e giovani, gli spunti non mancano: una città universitaria inserita in un contesto mediamente industrializzando, almeno un tempo. “L’istruzione deve essere tutelata e incentivata” dice Giovannini, che continua: “Stiamo provvedendo a creare una politica per la tutela dello studio e la riduzione dell’impasse che passa tra la laurea il trovare un lavoro”. Camusso afferma: “In Italia siamo arrivati ad avere un’istruzione di tipo classista, chi può studia e chi non può, spesso, non riesce ad accedere a borse di studio per mancanza di fondi. Dobbiamo ridare dignità allo studio, veniamo da un periodo di 10 anni di tagli alla ricerca e di investimenti nei servizi per l’infanzia”.
Si è discusso anche di patto si stabilità, tanto “caro” agli amministratori, dove la Camusso e Giovannini hanno pareri discordanti: “Ci batteremo affinchè questa legge sia il cambiamento, per affrontare varie tematiche che non possono più aspettare. Dalla crisi, lavoro e pensioni, fino al rissollevamento della domanda”, ha affermato la segretaria generale della Cgil. Undicimila giovani hanno travato un lavoro inderminato in 10 giorni, ottimi dati ma bisogna ancora lavorare”, il pensiero del ministro.
L’impressione di Manfellotto è stata quella di un ministro fiducioso e di una Camusso un po’ più scettica. “La generazione dei ventenni di oggi sono sicuro che saranno una buona generazione”. Queste le parole di Giovannini.
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