Vuelle, tanto cuore e pochi rimpianti. Pecile-Turner-Young, l’attacco biancorosso vive dei suoi play

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21 ottobre 2013

PESARO – Pochi rimpianti per la Vuelle dopo la sconfitta al supplementare contro Caserta, perché onestamente la Pasta Reggia ha ampiamente meritato i due punti in palio. Sempre avanti fin dal primo minuto, anche con vantaggi in doppia cifra, poi i campani nel finale hanno commesso due-tre grosse ingenuità che potevano costargli carissimo, tra schiacciate sbagliate e un autocanestro su un rimbalzo dopo un libero sbagliato da Turner e forse una formazione più esperta e cinica della Victoria Libertas ne avrebbe approfittato, beffando l’avversario all’ultimo secondo, ma i ragazzi di Dell’Agnello non hanno avuto la necessaria lucidità per superare la Pasta Reggia e d’altronde se nell’arco di quarantacinque minuti sei stato avanti nel punteggio per una sola volta, la sconfitta sembra inevitabile, anche se il basket ci ha abituato a sorprese più clamorose.

Dal punto di vista tecnico sono emersi dei problemi che la blanda difesa avellinese aveva coperto domenica scorsa e le difficoltà per alcuni uomini a prendersi dei tiri puliti sono risultate evidenti dopo il match contro Caserta: un tiratore puro come Bernardo Musso non può pretendere di essere lasciato libero dagli avversari e non avendo nell’entrata il suo punto di forza, dovrà essere il sistema di gioco della Vuelle a consentirgli di liberarsi dall’arco dei 6.75 con maggior facilità, mentre da Alessandro Amici ci si aspetta più convinzione nei propri mezzi e quando non riesce a produrre punti, dovrà rendersi utile in altre fasi del gioco a cominciare dal contributo a rimbalzo o da uno scivolamento difensivo in più. L’attacco biancorosso vive molto sul rendimento dei suoi playmaker e non avendo i suoi lunghi la capacità di battere uno contro uno l’avversario diretto, è compito di Pecile e in seconda battuta di Turner o Young, coinvolgere i centri biancorossi. A soffrirne maggiormente sembra essere Marc Trasolini, vero e proprio giocatore di sistema, che ha bisogno di schemi ben definiti per trovare la via del canestro e se da un lato, quando l’attacco gira a dovere, l’oriundo riesce a trovare due punti facili, i problemi nascono quando deve inventarsi una soluzione estemporanea, non rientrando nella sua mentalità, per adesso, prendersi soluzioni non previste dal book, se riguarderete il match in tele, noterete che Trasolini per un paio di volte ha rifiutato un paio di triple aperte, perché lo schema non prevedeva che fosse lui a concluderlo, errori di gioventù che coach Del’Agnello dovrà cercare di far sparire.

 

IL MOMENTO DELLA SQUADRA:

Non è la prima volta che uno straniero non segna neanche un punto in maglia Vuelle e non è neanche il primo che si prende un solo tiro nei undici minuti passati sul parquet, ma il minimo comune denominatore dei predecessori di Ashley Hamilton in questa impresa alla rovescia è che nessuno è riuscito a finire una stagione intera in maglia biancorossa, destino che accompagnerà anche questa ala inglese con poco talento che la Victoria Libertas ha ingaggiato in tutta fretta dopo i guai fisici di Prowell e la rinuncia per motivi economici ad un veterano come Hervè Touré, che in questa squadra si sarebbe trovato a suo agio. Che Hamilton sia stata la terza o quarta scelta sul taccuino di Stefano Cioppi appare evidente, perché l’inglese non ha nessuna delle caratteristiche che servirebbero all’ala grande titolare di questa Vuelle: tiro da tre sicuro alla Lamont Mack per intenderci, discreta applicazione difensiva, specialmente contro quel tipo di avversario che Trasolini sembra soffrire, capacità di dare una mano a rimbalzo, considerando che Anosike potrebbe sempre incappare in una domenica con problemi di falli. In attesa di capire se Andrea Pecile riuscirà a garantire trenta minuti di buona pallacanestro, quando avrà recuperato al 100% in modo da alleggerire il lavoro di Elston Turner, Hamilton avrà ancora un paio di partite per dimostrare di essere in grado di invertire il trend negativo, ma è molto probabile che per il derby di Montegranaro del 10 novembre la Vuelle avrà tesserato il suo nuovo straniero, sperando che dagli ultimi tagli Nba arrivino comunitari con un buon pedigree e dall’ingaggio non troppo elevato.

Ma non si deve parlare solamente di cose negative, perché i ragazzi di Dell’Agnello, pur con tutti i limiti fisici e tecnici, sembrano un gruppo affiatato e determinato, in grado di sopperire alle loro mancanze mettendo tanta intensità sul parquet: la classe di Turner sembra evidente, la capacità di Anosike di andare a rimbalzo idem e consapevoli che Bernardo Musso non sia un fuoriclasse, si deve ammirare la sua capacità di non darsi mai per vinto e i due liberi del 77 pari a cinque secondi dal termine sono un bel biglietto da visita per farsi amare dal pubblico pesarese. Pubblico che ieri è accorso all’Adriatic Arena come nella stagione precedente, con oltre 3500 spettatori e un palazzo che non presentava i buchi in tribuna che tante cassandre prevedevano, la gente di Pesaro rimane sempre attaccata alla squadra, specialmente quando vede che ce la mette tutta per vincere. E’ da queste certezze che si deve ripartire per un poker di partite da far tremare i polsi: domenica si va a Cantù, poi il Monday night casalingo contro Siena prima di andare a Montegranaro per il derby, finendo per ospitare il Banco di Sardegna di coach Sacchetti, inutile negare che non sarà facile portare via qualche punto da queste partite, ma questa Vuelle sembra mentalmente in grado di giocarsela alla pari con tutti e di questi tempi non è una cosa da poco.

 

I PIU’ ……

 

Pecile in penetrazione. Foto Danilo Billi

Pecile in penetrazione. Foto Danilo Billi

Elston Turner: Sta viaggiando a venti punti di media con il 50% al tiro, numeri che se confermati in stagione lo inserirebbero nei top five di questo campionato e Turner sembra intenzionato a continuare nel suo buon momento, perché è innegabile la sua capacità di liberarsi al tiro in qualsiasi situazione e la capacità di fare canestro anche nei momenti difficili dei suoi compagni, da play fa quello che può, ma il suo ruolo naturale rimane quello di guardia.

Oderah Anosike: E’ arrivato a Pesaro con l’obiettivo di essere il miglior rimbalzista della Lega e il nigeriano ha tutte le caratteristiche per riuscirci: vero istinto per la palla quando questa vola sopra il ferro, senso della posizione innato e capacità di tagliare fuori l’avversario da quartieri alti del basket europeo, in attacco è meno grezzo di quel che si pensi, anche se sul pick and roll deve farsi trovare mezzo metro più vicino al canestro.

Determinazione e tenacia: Parte male la Vuelle con un nove a due casertano che diventa un 27 a 16 alla fine del primo quarto. Pesaro non molla mai e pur dando la sensazione di faticare tanto a rimanere attaccata al match, nel finale sfrutta i regali degli avversari per agguantare il supplementare, rimuginando su un paio di palloni sfuggiti letteralmente dalle mani che le avrebbero dato addirittura la possibilità di vincere.

 

….. E I MENO DELLA SFIDA PESARO – CASERTA:

Ashley Hamilton: Corpo estraneo in questa Vuelle, non ha la capacità di tirarsi fuori da solo dalle sabbie mobili e se non darà segni di vita nelle prossime due partite, la sua avventura pesarese arriverà al capolinea.

Palle perse: Troppi i 20 palloni gettati al vento dai ragazzi di Dell’Agnello, alcuni anche in modo puerile, la foga di recuperare ha tolto lucidità a Young e Pecile e in un finale in volata sono peccati che si pagano a caro prezzo.

Alessandro Amici: Abituiamoci ai suoi alti e bassi, perché Ale non ha ancora imparato a gestire al meglio la sua irruenza. Il problema più grosso è che Amici rimane l’unica ala piccola di questa Vuelle e non possiamo permetterci che rimanga sul parquet per soli 13 minuti, specialmente in chiave difensiva.

 

DAGLI ALTRI PARQUET:

Tre sole squadre a punteggio pieno dopo due giornate: oltre alla sorprendente Caserta, ci sono la Granarolo Bologna vincente al supplementare a Cremona dopo essere stata sotto anche di venti punti e l’Acea Roma che, in una partita dal basso punteggio, riesce ad avere la meglio su una combattiva Brindisi. Facile la vittoria di Venezia contro una Montegranaro alle prese con il problema Collins, mentre Sassari deve sudare tanto per aver ragione di Cantù, prossima avversaria pesarese, Avellino fa un favore alla Vuelle andando a vincere a Pistoia, mentre nei due big match della giornata, Reggio Emilia ha la meglio su una tenace Montepaschi e Milano si aggiudica il derby lombardo contro Varese nel posticipo serale.

 

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