La direzione di Marche Nord: “I necrofori ai domiciliari (4 e non 5) erano già stati allontanati”. Il Comune: “I fatti non sono riconducibili all’attività dell’Amministrazione”

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23 ottobre 2013

PESARO – In merito all’indagine della Guardia di finanza “Lazarus” (rileggi qui l’articolo sugli arresti), la direzione aziendale degli Ospedali riuniti Marche Nord precisa quanto segue:

L’azienda Ospedali Riuniti Marche Nord precisa che l’indagine della Guardia di Finanza riguarda, per quanto di sua competenza, i 4 necrofori (e non cinque) oggi agli arresti domiciliari, gli stessi già allontanati dal servizio in Camera mortuaria all’inizio del 2013. Contemporaneamente all’allontanamento, la Direzione aveva richiesto di avviare un procedimento disciplinare nei confronti dei dipendenti. Lo sviluppo delle indagini, che ha portato agli arresti domiciliari dei 4 necrofori, ha consentito all’azienda – che potrà procedere alla costituzione in giudizio in qualità di persona offesa dal reato, a tutela degli utenti e dell’immagine stessa dell’ospedale e dei suoi servizi – di  procedere all’immediata sospensione degli indagati.

Si precisa, inoltre, un altro aspetto che può essere forviante e che riguarda la vestizione delle salme: i parenti del defunto, qualora non vogliano procedere autonomamente, possono scegliere di far effettuare la vestizione ai dipendenti ospedalieri, come servizio aggiuntivo, o alle imprese funebri che si occupano del funerale. Non è una attività aziendale obbligatoria per i parenti ma un servizio in più svolto se richiesto.

L’azienda rinnova la sua gratitudine alla Guardia di Finanza, alla Magistratura e agli inquirenti con i quali continua la massima collaborazione per aver portato alla luce fatti inquietanti che colpiscono i cittadini e l’immagine del sistema sanitario e delle persone che lavorano al suo interno con eticità e onestà”.

 

Arresti domiciliari necrofori, precisazione del Comune di Pesaro

In riferimento ai servizi televisivi dei media nazionali apparsi in data odierna relativi all’indagine della Guardia di Finanza denominata “Lazarus” che ha portato agli arresti domiciliari di alcuni necrofori, il Comune di Pesaro precisa che i fatti contestati a un proprio dipendente sono collegati all’attività lavorativa che lo stesso svolgeva all’Azienda Ospedaliera di Pesaro, alla quale era assegnato in posizione di comando. I fatti non sono pertanto in alcun modo riconducibili all’attività dell’Amministrazione comunale. Ai sensi dell’art. 42 della Legge sulla stampa, relativo al diritto di rettifica o smentita, se ne chiede la pubblicazione.

 

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