24 ottobre 2013
PESARO – Prendo spunto dai recenti e frequenti fatti di malavita accaduti a Pesaro. L’anno scorso, la Guardia di Finanza ha smascherato le truffe ai danni del cantiere navale per 120 milioni ed ha elevato contravvenzioni per violazioni alla normativa antiriciclaggio ad uno sportello “compro oro” della città. E’ di questi giorni una “retata” di spacciatori di droga, organizzati in una struttura piramidale. Oggi abbiamo appreso di una presunta gang del caro estinto. Polizia e carabinieri devono intervenire, continuamente, in diverse zone della città per sventare o reprimere l’azione di “ladri scatenati”. La lotta fra “Guardie e ladri” è un classico della commedia (cinematografica) all’italiana. Se non fosse che stiamo vivendo una delle più gravi crisi economiche dal dopoguerra, la situazione potrebbe apparire pure comica. Ma tale non è. La simpatia dei cittadini onesti è tutta per le “guardie”, oggi più che mai. Se si scorre la lista dei reati contrastati dalla Guardia di Finanza di Pesaro, per esempio, ci si accorge che è impressionante. Si va dalle evasioni fiscali alla lotta alla contraffazione, dal contrasto alla mafia alle frodi assicurative, dalle truffe all’INPS all’abusivismo ed all’usura. Qualcuno dirà: Nulla di nuovo sotto il sole! Vero. Anche il nostro Pasqualon, nel 1910, con la sua poesia “I lavoratori notturni” se la prendeva contro quelli che vogliono vivere rubando. Concludeva che, quello del ladro, è il miglior mestiere: “Parchè a Pesre i ‘l làscia fè” (Perché a Pesaro lo lasciano fare). Per fortuna oggi non è più così!
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