28 ottobre 2013
Con la Plenaria della Famiglia Papa Francesco ha ufficializzato il suo programma pastorale, incentrato adesso e nei prossimi anni sulla valorizzazione del ruolo della famiglia all’interno della Chiesa e della società, intendendola come Chiesa domestica e comunità di persone. Francesco nel messaggio iniziale della Plenaria ha ripreso alcuni brani della “Familiaris Consortio” di Giovanni Paolo II, segnando quindi una continuità tra i magisteri dei suoi due predecessori. Riporto – perché intriso di significati – il primo paragrafo del testo di Francesco: “La famiglia è una comunità di vita che ha una sua consistenza autonoma. Come ha scritto Giovanni Paolo II nell’Esortazione apostolica Familiaris consortio, la famiglia non è la somma delle persone che la costituiscono, ma una comunità di persone. E una comunità è di più che la somma delle persone. E’ il luogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. E’ fatta di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più debole. Si potrebbe dire, senza esagerare, che la famiglia è il motore del mondo e della storia. Ciascuno di noi costruisce la propria personalità in famiglia, crescendo con la mamma e il papà, i fratelli e le sorelle, respirando il calore della casa. La famiglia è il luogo dove riceviamo il nome, è il luogo degli affetti, lo spazio dell’intimità, dove si apprende l’arte del dialogo e della comunicazione interpersonale. Nella famiglia la persona prende coscienza della propria dignità e, specialmente se l’educazione è cristiana, riconosce la dignità di ogni singola persona, in modo particolare di quella malata, debole, emarginata. Tutto questo è la comunità-famiglia, che chiede di essere riconosciuta come tale, tanto più oggi, quando prevale la tutela dei diritti individuali. E dobbiamo difendere il diritto di questa comunità: la famiglia”.
Proseguendo, Francesco ha indicato alcune icone di riferimento che segneranno i paletti del Magistero pastorale dei prossimi mesi (e anni), e che sono riassumibili nel quadro “L’Angelus” di Millet: 1. la famiglia si fonda sul matrimonio, e chi vive al di fuori di esso non è un individuo da mettere alla porta ma una persona da accogliere e dolcemente portare ad una seria riflessione; 2. nella pastorale familiare vanno messi al centro le due fasi della vita più delicate, nelle quali la famiglia costituisce un punto di riferimento necessario e ineludibile: l’infanzia e la vecchiaia; 3. la famiglia quando prega (e vive il Vangelo nelle piccole e grandi sfide della vita quotidiana) è una cellula fondamentale del panorama ecclesiale, tanto da meritarsi l’appellativo di “Chiesa domestica“; 4. la famiglia custodisce la fede perché è un luogo benedetto dal sacramento del matrimonio e – nel caso delle famiglie con figli – dalla grazia vivificante del Battesimo e poi dell’Eucaristia e della Confermazione (Cresima); 5. la famiglia vive la gioia quando è consapevole dei quattro punti sopra menzionati: la gioia di vivere, la gioia di pregare, la gioia di essere scelti dal Signore per avere un ruolo nella società appunto come “Chiesa domestica”.
Concludiamo con il paragrafo finale del messaggio di Francesco alla Plenaria della Famiglia: “La buona notizia della famiglia è una parte molto importante dell’evangelizzazione, che i cristiani possono comunicare a tutti, con la testimonianza della vita; e già lo fanno, questo è evidente nelle società secolarizzate: le famiglie veramente cristiane si riconoscono dalla fedeltà, dalla pazienza, dall’apertura alla vita, dal rispetto degli anziani. Il segreto di tutto questo è la presenza di Gesù nella famiglia. Proponiamo dunque a tutti, con rispetto e coraggio, la bellezza del matrimonio e della famiglia illuminati dal Vangelo! E per questo ci avviciniamo con attenzione e affetto alle famiglie in difficoltà, a quelle che sono costrette a lasciare la loro terra, che sono spezzate, che non hanno casa o lavoro, o per tanti motivi sono sofferenti; ai coniugi in crisi e a quelli ormai separati. A tutti vogliamo stare vicino con l’annuncio di questo Vangelo della famiglia, di questa bellezza della famiglia”.
L’immagine scelta – icona della famiglia che prega – è il quadro “L’Angelus”, un dipinto ad olio su tela di realizzato tra il 1857 ed il 1859 dal pittore Jean-François Millet. È conservato al Museo d’Orsay di Parigi.
Pierpaolo Bellucci – www.facebook.com/parlasignorepesaro
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