di _
29 ottobre 2013
Davide DelVecchio*
FANO – Viste le notizie in parte non vere che si sono susseguite nei mezzi di informazione, in merito alla famiglia che ha occupato un’abitazione a Bellocchi di Fano, mi corre l’obbligo di intervenire nuovamente.
La casa occupata dalla famiglia Vindice fa parte di un gruppo di quattro appartamenti di edilizia agevolata e non di edilizia popolare. L’edilizia agevolata è regolata dalla legge regionale 36/2005 e prevede un canone d’affitto agevolato, di 330 euro mensili.
L’alloggio in questione è stato assegnato nel 2007 a seguito di regolare bando pubblico. L’ultimo inquilino dell’appartamento, una signora in graduatoria, ha lasciato l’appartamento con molta difficoltà, solo pochi mesi fà, pertanto lo stesso è ritornato libero solo di recente.
Gli altri 3 appartamenti sono abitati dagli aventi diritto, anch’essi individuati dal suddetto bando pubblico. Di questi, uno è strutturato per accogliere persone disabili, ed era stato riservato difatti a famiglie con un componente con disabilità, non solo fisica. E’ stato regolarmente assegnato ad una famiglia con queste caratteristiche, che tuttora vi abita.
Il sottoscritto non ha mai minacciato nessuno e mi dissocio dai toni “roboanti” che mi sono stati attribuiti dalla stampa e a mezzo di essa. Ma è chiaro che in quanto rappresentante delle Istituzioni non posso avvallare né accettare un abuso, seppur messo in atto a scopo dimostrativo e frutto di una situazione di forte disagio familiare.
Tengo a precisare, soprattutto per tranquillizzare i genitori Vindice, che né il sottoscritto né i servizi sociali hanno mai paventato la divisione della famiglia e stigmatizzo che si serve di tali deplorevoli espedienti per fare presa sull’opinione pubblica, sfruttando il disagio di una famiglia. Ho espresso anzi preoccupazione per le conseguenze che un simile gesto, configurandosi come reato, può avere sulla famiglia stessa, anche in considerazione del fatto che c’è un minore.
In merito alla situazione specifica della famiglia, senza entrare troppo nei dettagli, per ovvie ragioni di privacy e di tutela della famiglia stessa, posso comunque affermare che i servizi Sociali si sono prontamente occupati della situazione già dal 2009 per scongiurare un primo sfratto e successivamente sino al 2012-13 con numerosi interventi economici e di pronta accoglienza , collaborando anche con la Caritas Diocesana.
In merito alle Politiche abitative dell’assessorato, porto a conoscenza che dal 2010 il Comune di Fano, insieme al Comune di Pesaro, alla Prefettura e a numerosi soggetti pubblici e privati ha istituito un tavolo interistituzionale di confronto da cui è scaturito un progetto congiunto “disagio abitativo e disagio della famiglia: interventi di rete” che a sua volta ha portato anche alla creazione di un ufficio casa unico Fano-Pesaro per la prevenzione e la gestione del disagio abitativo.
Il progetto ha prodotto tra le altre cose anche la riattivazione di AGESCASA, Agenzia Sociale per la casa, che persegue proprio la finalità di attivare un percorso di sostegno ai nuclei familiari in situazione di disagio socio-economico-abitativo, attraverso la presa in carico, il monitoraggio, la mediazione e l’accesso al credito.
Scopo del tavolo era anche avere dati aggiornati e veritieri sulla situazione degli sfratti in tutta la Provincia e questi sono i dati forniti dal Tribunale alla Prefettura:
Provvedimenti di rilascio eseguiti con l’Ufficiale Giudiziario da gennaio a dicembre 2012
Comune di Pesaro Comune di Fano Totale
59 23 82
Provvedimenti di rilascio eseguiti con l’Ufficiale Giudiziario da gennaio a luglio 2013
Circ Pesaro
Comune di Pesaro Altri Comuni
33 18
Circ Fano
Comune di Fano Altri Comuni
27 15
Totale
93
Sono dati diversi da quelli forniti, forse con intento puramente fuorviante e allarmistico dell’unione inquilini. Detto questo è chiaro che il disagio abitativo resta una delle priorità del nostro territorio, a cui intendiamo dare la massima importanza, anche unendo le forze, come abbiamo già fatto con l’ufficio unico con il Comune di Pesaro.
Non ritengo però che siano queste le modalità più efficaci per affrontarlo, e mi rivolgo in particolare ai partiti-movimenti-comitati che hanno organizzato il sit-in di protesta, lasciando che solo la famiglia Vindice rischiasse di commettere un reato.
La situazione, i dati oggettivi, vanno prima conosciuti , analizzati e poi affrontati. Istigare all’illegalità e fomentare una vera e propria guerra tra poveri non fa onore a nessuno, tanto meno alla città di Fano. La nostra amministrazione sulle politiche abitative investe molte risorse ed è tra le prime nella Regione Marche per innovazione:
Il tavolo in prefettura sul disagio abitativo;
l’ufficio Casa unico Fano-Pesaro;
il nuovo regolamento case popolari del 2009;
la graduatoria aperta case popolari, unico Comune nelle Marche;
gli oltre 55 alloggi di casa popolare assegnati nell’ultimo anno e mezzo;
220.000 euro di fondi europei con il progetto di rete Meet-us;
la riduzione IMU di € 220,000,00 per i contratti a canone concordato in accordo con le associazioni di inquilini e proprietari con riduzione del canone di affitto di una rata mensile all’anno ovvero 8/10%. Tutte queste azioni sono la prova dell’attività politica in favore di politiche abitative attive.
Chi stabilisce chi ha più o meno diritto? chi urla più forte? il compito delle istituzioni è di tutelare tutti in base alle condizioni di bisogno, siamo in uno stato di diritto e non nella repubblica delle banane.
Concludo dicendo che è previsto un nuovo bando, per i 4 appartamenti suddetti, a cui si aggiungeranno dli 11 appartamenti realizzati da ERAP e destinati all’edilizia agevolata di prossima consegna, per i quali è nostro intendimento fare un bando unico per perseguire una politica abitativa integrata e facilitare i cittadini nella redazione delle domande.
*Assessore ai Servizi Sociali e Politiche della Solidarietà
Programmazione Socio Sanitaria
Presidente del Comitato dei Sindaci Ambito VI
Lascia una risposta