Varotti: “Ancora meno contanti? Allora non hanno capito niente”

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31 ottobre 2013

Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Pesaro e Urbino

Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Pesaro e Urbino e vicepresidente Camera di commercio

Amerigo Varotti*

PESARO – Il Ministro dell’Economia Saccomanni sta ipotizzando di introdurre una ulteriore riduzione dell’uso del contante nei pagamenti.

Oggi il limite per i pagamenti in contanti è fissato a € 1.000,00. Il Ministro vorrebbe drasticamente ridurre questo limite. E come Lui nei mesi scorsi, altri politici di varia estrazione ed anche un’Associazione imprenditoriale.

E’ evidente che al Ministro (e compagnia) non sono bastate le difficoltà create al mondo del commercio e del turismo. Non è sufficiente il calo drastico dei consumi nel settore moda e beni di lusso (ma anche  del turismo).

Il provvedimento del limite a 1.000 euro, insieme allo stato di polizia permanente a cui sono assoggettati tutti coloro che in Italia hanno ancora qualche soldo da spendere, ha depresso i consumi e danneggiato in modo irreparabile i settori del lusso e della moda contribuendo alla chiusura di tante attività.

In virtù dell’indisponibilità di molti stranieri (soprattutto nell’area europea) a pagare in contanti, dell’indisponibilità dei consumatori ad essere tracciati e vedersi controllati ad ogni passo nonché delle procedure burocratiche necessarie per il pagamento in contanti dei cittadini fuori l’area di Schengen. Vogliono impedire al Paese di risollevarsi!

Questa è la realtà. In un Paese dove l’80% del PIL, cioè della ricchezza., deriva dai consumi e dal mercato interno, se si frappongono continuamente ostacoli alla libertà economica, se il consumatore viene costantemente impaurito e invitato a non spendere, il destino è solo ed esclusivamente la recessione e la tristezza che è diventata componente essenziale della nostra quotidianità.

E questo vale anche per il turismo.

Il Centro Studi di Federalberghi ha evidenziato che il 23% della clientela italiana e straniera preferisce pagare in contanti i servizi turistico-alberghieri.

E molti stranieri che scelgono il nostro Paese per shopping tour e che non vogliono essere tracciati nei loro pagamenti approdano in Austria, Svizzera o Principato di Monaco dove non ci sono limiti.

L’osservazione che l’estensione del limite per i pagamenti in contanti produce evasione fiscale è priva di ogni logica e riscontro oggettivo.

Il ministro Saccomanni ed i burocrati lontani dal Paese reale dovrebbero, loro si, andare in Austria o Svizzera.

*Direttore Confcommercio Pesaro e Urbino

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