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11 novembre 2013
Gianfranco Santilli*
PESARO – Che il mercato immobiliare sia in profonda crisi non è una notizia. Ma se guardiamo i dati dal 2008 ad oggi, ci rendiamo conto dell’entità della crisi e dell’impossibilità di affrontare le ulteriori situazioni di emergenza che dovremo fronteggiare a brevissimo se non si torna ad investire sulla casa.
Gli investimenti in costruzioni in Italia sono diminuiti del 29,1%, registrando -51,6% per le nuove abitazioni e, di queste, il 45,2% riguarda le abitazioni pubbliche. La difficoltà di accesso al credito delle famiglie è reale e registra un dato negativo del 60,6%, che non tende a diminuire visto che dal primo semestre 2012 allo stesso periodo del 2013 c’è un ulteriore calo del 18,3%. La quota di patrimonio abitativo in affitto in Italia (19%) è nettamente inferiore a quello di altri paesi europei: 52% Germania,40% Austria,39% Francia. Nel nostro Paese, l’offerta di abitazioni sociali risulta del 4% a fronte del 39% dell’Olanda, del 23% dell’Austria e del 17%della Francia. Il numero degli sfratti è in progressiva accelerazione e ha toccato quota 67.790 nel 2012, dei quali il 53,3% nei capoluoghi di provincia e di questi l’88,3 % è per morosità.
Eppure in questo quadro di contesto negativo la domanda abitativa potenziale non risulta ancora soddisfatta: se si confronta il numero delle abitazioni messe in cantiere e le nuove famiglie che si sono formate nell’ultimo periodo risulta un saldo negativo di 700.000 abitazioni.
Se, poi, guardiamo alle Marche, la crisi si conferma con dati preoccupanti. Nel 2011, il numero di permessi per le nuove abitazioni e gli ampliamenti è calato del 70% rispetto al 2007, con percentuali in decremento anche nel 2013 rispetto al 2012. Per quanto riguarda i mutui alle famiglie, è tra le regioni più “ferme”: dal 2007 al 2012 sono stati concessi muti con un calo del 68,4%. Eppure la nostra regione dimostra un’alta propensione ad investire nella casa: infatti, l’84,3% delle abitazioni è in proprietà e solo il 15% in affitto, che poi rappresenta un mercato in sofferenza: solo nell’ultimo anno, gli sfratti sono cresciuti del 44,6%, dei quali il 95,9% per morosità, segno della crisi economica che incombe.
Tutti questi dati per significare che se non torniamo ad investire sulla casa con una politica efficace, il problema ci scoppierà in mano. Dobbiamo sfruttare tutte le possibilità che le nuove normative ci offrono per rilanciare il mercato delle abitazioni e tornare a dare credito alle imprese.
L’ANCE ha organizzato l’Home Day, proprio per richiamare l’attenzione degli attori che nel quadro istituzionale possono attivarsi – amministrazioni, istituti di credito ed altri – per tornare ad avere numeri positivi e soddisfare la domanda di casa che si fa sempre più forte.
*Presidente del Collegio dei Costruttori di Confindustria Pesaro Urbino
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