Un Matteo in famiglia. Fiorenzuola e San Bartolo, Ricci: «Difendiamo la falesia e promuoviamo il turismo»

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12 novembre 2013

PESARO – A metà tra le mura e il mare, nei luoghi celebrati da Dante Alighieri, la preoccupazione per il maltempo si mischia a quella per il dissesto idrogeologico. Così la cena di Matteo Ricci a casa di Franca Francesconi, con i residenti di Fiorenzuola di Focara, assomiglia più a un tavolo operativo informale per difendere la falesia. Con il presidente della Comunità del parco Massimo D’Angeli, invitato dalla famiglia, a fare da Cicerone tra le necessità: «Gli amministratori devono capire che questo posto è una perla da tutelare. E’ qualcosa di unico per Pesaro». Inizio con Ricci che dà gli aggiornamenti della situazione: «L’angoscia più grande è per i livelli dei fiumi, Foglia in primis. La diga è piena e il mare continua a spingere. Abbiamo chiuso l’Apecchiese, la Fogliense. C’è stata una frana sul versante umbro con viabilità interrotta anche sulla Flaminia, all’altezza di Cantiano. Continueremo a monitorare i fiumi». Sull’erosione, si entra nello specifico sulla falesia.

Ricci a casa Francesconi

Ricci a casa Francesconi

 

 

I fronti aperti: «Abbiamo sbloccato 800mila euro anche grazie al ministro Andrea Orlando, che ci ha dato una mano con la pratica al Cipe. I tecnici si metteranno al lavoro e si faranno i primi interventi di consolidamento. Ovviamente non bastano ma è un primo passo. Serve tenere aperto un canale con Roma, per andare a bussare dove ci sono le risorse. Ho visto di nuovo il ministro dell’Ambiente nei giorni scorsi. Ha aperto uno spiraglio su ulteriori fondi residui per il dissesto idrogeologico. Lo inconterò ancora, i contatti sono continui». L’altra strada da battere, secondo Ricci, è quella comunitaria. Ne discute con D’Angeli: «Sui fondi europei e sulla prossima programmazione 2014-2020 bisogna mettersi adesso al lavoro. Ci sono alcuni assi di finanziamento che potrebbero essere adatti per i progetti sul San Bartolo, oltre agli interventi strutturali. Anche perchè siamo nella macroregione Adriatico-ionica e possono aprirsi opportunità da cogliere. Mettiamo intorno al tavolo uffici comunali, provinciali e regionali».

 

Si va avanti tra turismo ambientale («La strategia deve essere regionale») e sportivo («Insistiamo sui bike-hotel, si può fare di più»). Dalla famiglia spuntano idee per la valorizzazione del borgo che sembrano convincere Ricci. Come eventi culturali o serate anteprima di festival e grandi manifestazioni esistenti nella provincia. La proposta finale, su cui anche D’Angeli converge, è l’apertura di un punto Input nel borgo, sul modello di quelli attuali: «Dentro Fiorenzuola di Focara, può essere la porta di pesaro e Urbino. Uno spazio dove accogliere i turisti, con le migliori produzioni locali che possono essere acquistate. Da affidare a giovani e associazioni, che avranno un rimborso spese dai prodotti venduti».

Un Matteo in famiglia

Un Matteo in famiglia

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