di Redazione
21 novembre 2013
Da un nostro affezionato lettore, che si firma Boris ed è sempre attento a quello che succede nella politica pesaro – riceviamo e pubblichiamo la seguente riflessione:
La voglia di cambiare
Prima di tutto un “bravi” agli iscritti del PD che hanno votato per Matteo Renzi. Poi una considerazione su di un’affermazione di Simonetta Romagna ex assessore comunale e provinciale. Sulla difficoltà a trovare qualcuno del PD che dia una interpretazione pubblica dei risultati sembra abbia detto: “Attendono che si esprima l’apparato”. Perché Simonetta Romagna non si sente parte dell’apparato? Ci eravamo lasciati a dicembre dello scorso anno, vi ricordate, con la convinzione che il nuovo segretario sarebbe stato anche il candidato premier. Questa convinzione è durata una primavera. Ora il “supremo”, l’eminenza grigia, D’Alema ha sentenziato qualcosa del genere: Renzi potrà fare il premier ma non potrà essere un buon segretario di partito. Nulla è più patetico dei leader solitari. Su una cosa Simonetta Romagna ha ragione, la macchina della democrazia interna al partito, pardon, dell’apparato, è un po’ esagerata. L’ex assessore comunale sostiene che: “Le convenzioni erano assolutamente da evitare”. Purtroppo se ne è accorta solo dopo che la mozione Cuperlo, da lei sostenuta, ne è uscita perdente. Forse compagni, amici e lavoratori del PD è ora che apriate gli occhi. I partiti organizzati come prevede la nostra Costituzione sono obsoleti. Il PD è l’emblema di una forma partito, otto-novecentesca, che è in rovina. Nell’era di internet e della globalizzazione economica e finanziaria occorre saper utilizzare nuovi strumenti di organizzazione e di partecipazione. Quali? Sono tutti da immaginare e proporre. La democrazia è la società dei cittadini; gli italiani in generale e i pesaresi in particolare non sono più sudditi ma sono diventati adulti anche in politica. C’è chi ancora non l’ha capito completamente. C’è chi sostiene che le masse non hanno capito, non hanno guardato la realtà attorno. Questo è il tipico atteggiamento di chi si pone sul piedistallo e considera i cittadini dei sudditi, da guidare. E’ ora che persone come Simonetta Romagna, che ancora e giustamente si fanno affascinare dalla politica, si pongano una domanda: quale forma deve assumere l’azione politica? Le contraddizioni e le lacerazioni, che pur vi tengono uniti nell’apparato, faranno esplodere le vostre casematte. Aspettando un nuovo Godot, dopo l’uscita del primo (Simonetta Romagna), auspico che il prossimo 8 dicembre in tanti, iscritti e non iscritti, si rechino di nuovo alle urne per votare Matteo Renzi. E’ il solo che può accelerare il processo democratico di rigenerazione del Partito Democratico. L’obiettivo finale è una democrazia di cittadini, compiuta, e non “La fattoria degli animali”.
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bravo boris ma io da anni predico il ricambio ma come si fa quando partendo dal basso fino in alto sono tutti presidenti di qualqosa con rimborsi da favola o qualche bel consiglio d”amministrazione aver rovinato banca marche per mantenere un aereopoto che in fondo e inutile aver rovinato la sanita che spacca definisce la migliore e noi costretti ad andare inromagna a fare gli esami perche a pesaro ci vogliono 10 mesi per un ecografia muori prima pero se paghi 5 giorni a urbino si spendono 300.000 mila euro per le telecamere per ridurre il centro in un deserto ma che cazzo fanno? grazie pd se non vince renzi vincera grillo