di Redazione
26 novembre 2013
Oltre 170 partecipanti sabato 23 novembre al seminario della Scuola Regionale dello Sport del CONI Marche sulle ultime novità in campo legislativo e fiscale: tre ore di incontro durante le quali i due consulenti del CONI Marche, l’avvocato Barbara Agostinis e il dottore commercialista Giuliano Sinibaldi, hanno risposto a tutti i dubbi di dirigenti sportivi, commercialisti, avvocati presenti in sala.
In particolare l’incontro è stata l’occasione per chiarire le tante incertezze relative alla nuova disciplina per i certificati medici ei più recenti orientamenti per i controlli fiscali e tributari. All’inizio dell’incontro, su iniziativa degli stessi partecipanti, i presenti hanno approvato all’unanimità la mozione che il CONI Marche ha inviato al Presidente della Regione Gianmario Spacca, a tutti gli assessori e a tutti i consiglieri regionali per l’effettiva gratuità dei certificati medici sportivi per i minori.
La mozione, già approvata dalla Giunta Regionale CONI, chiede alla Regione di intervenire per fare sì che sia applicata davvero la legge che prevede che gli atleti con meno di 18 anni non paghino i certificati medici per attività sportiva agonistica.
Oggi invece nelle Marche, nonostante quanto previsto dalla legge, oltre 10.000 giovani atleti sono costretti a pagare in media 70 euro il certificato medico, obbligatorio per poter svolgere attività sportiva. Il motivo è la mancanza sul territorio di centri di medicina sportiva pubblici o accreditati, in grado quindi di eseguire gli esami e rilasciare i certificati gratuitamente. In tutte le Marche sarebbero presenti solo 8 medici addetti al servizio di medicina sportiva, una carenza che porta a liste di attesa per i certificati superiori ai 100 giorni, mentre in tutta la regione esistono solo 5 centri privati accreditati, concentrati nelle Province di Pesaro-Urbino e di Macerata (ad Ancona, Fermo e Ascoli Piceno non sono state stipulate convenzioni con privati).
La mozione del CONI Marche chiede che la Regione aumenti le dotazioni di strutture e personale sul territorio o, in subordine, che attivi nuove convenzioni con strutture private in modo da dare realmente a tutti i giovani sportivi la possibilità di avere i certificati gratuiti come prevede la legge.
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