Lotta Antimafia, il giudice Morosini conquista gli studenti del Montefeltro

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1 dicembre 2013

MONTEGRIMANO TERME – Il giudice Morosini conquista gli studenti del Montefeltro raccontando la lotta antimafia Monte Grimano Terme, 30 novembre 2013 – “L’illegalità si combatte con l’informazione e la conoscenza, ed è per questo che io oggi sono onorato di essere qui, a parlare di fronte a una platea di studenti” – conclude così Piergiorgio Morosini, GIP di Palermo e giudice per l’udienza preliminare al processo sulla cosiddetta trattativa Stato‐mafia, il suo ultimo intervento alla conferenza di oggi “A scuola di legalità”, svoltosi questa mattina nella palestra comunale di Monte Grimano Terme.

Morosini racconta

Morosini racconta

La platea di studenti del Montefeltro

La platea di studenti del Montefeltro

Estremamente attenti e partecipi si sono dimostrati i quasi 300 studenti del triennio del Polo scolastico di Sassocorvaro a cui era destinata l’iniziativa, colpiti dal racconto degli episodi di vita professionale che vedono il Giudice alle prese con la lotta alla criminalità organizzata. Impeccabile la sua analisi di come il fenomeno mafioso può entrare a far parte della quotidianità di un giovane: questo s’infiltra infatti nello sport, nelle attività di svago e anche nelle scuole. Combatterne l’avanzata è vitale: la mafia brucia infatti il futuro delle giovani generazioni controllando il mercato del lavoro, l’imprenditoria, e corrompendo le amministrazioni pubbliche più esposte. Insiste più volte il giudice Morosini sulla necessità di parlare ai giovani affinché la conoscenza divenga anticorpo contro la paura e contro le fragilità dei nostri sistemi economici, politici e sociali. Divenire parte del dibattito pubblico: è questo l’ultimo appello che rivolge alla platea, esortando i ragazzi a partecipare alla vita sociale delle loro realtà, a collaborare con le associazioni locali, ad agire attraverso il volontariato – “è ripensando a una società del NOI che si potranno porre le basi per vincere quelle fragilità di cui la mafia si fa forte per costruire il proprio potere” – afferma il giudice. Conoscenza e comunità sono quindi i due concetti chiave che l’incontro di oggi ha voluto trasmettere agli studenti presenti, pubblico attento e in silenzioso ascolto, in quella che è stata per loro una diversa lezione formativa e di vita.

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