Università degli Studi di Urbino, la riflessione di una precaria

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5 dicembre 2013

URBINO – Moniti e riflessioni durante l’inaugurazione dell’anno accademico 508 dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, lo scorso 29 novembre.

L'Università di Urbino

L’Università di Urbino

Una presa di coscienza arriva dalla precaria Angela Angeli in rappresentanza del personale tecnico amministrativo di UniUrb: “L’incertezza dei giovani, degli over 30, di chi come me ha terminato il percorso di studio universitario e post universitario, che non ha mai avuto un contratto stabile di lavoro”. Continua poi la giovane Angeli: “Il Magnifico Rettore Pivato e il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo, hanno deliberato l’attivazione delle procedure di trasformazione del contratto a termine in tempo indeterminato per 7 di noi, che si vanno ad aggiungere agli altri 5 colleghi stabilizzati nel corso del 2012.” Ringraziando il Rettore, si rivolge alla Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Laura Boldrini, e agli altri politici presenti:”Noi siamo coloro che si adoperano nei diversi servizi, portando un contributo con un alto livello di specializzazione, sia per quanto concerne il Personale Tecnico Amministrativo che tra i ricercatori: una generazione, la nostra, che ormai sembra considerata inesistente dai nostri governanti. Signara Presidente, gentili Onorevoli e Senatori, la responsabilità delle scelte che vengono prese in Parlamento sono le vostre: lasciamo a voi quindi la riflessione sulle difficoltà del sistema universitario e vi invitiamo a farvi portatori presso le istituzioni della Repubblica.”

Il Magnifico Rettore, Stefano Pivato, focalizza l’attenzione sulla ripresa dell’Ateneo urbinate rispetto a soli 10 anni fa, quando all’orizzonte si prospettava solo un futuro apocalittico. Una serie di dati snoccialati durante il discorso, che nonostante gli sforzi, fanno emergere le difficoltà che oggi incontano i luoghi della cultura e le palestre del sapere: “Siamo quasi alla fine dell’anno e ancora non sappiamo la quota di finanziamento statale che ci verrà assegnata per l’anno in corso. L’università è continuamente gravata da crescenti obblighi burocratici che rallentano tutti i processi amministrativi e distolgono risorse dai compiti istituzionali. Le possibilità di turnover rimangono limitate, in una logica di ulteriore riduzione del personale e cambiano in continuazione, impedendo una efficace pianificazione. Ripetuti tagli vengono annunciati e poi anche realizzati. I tentativi dell’attuale ministro di operare qualche correzione continuano a essere in larga parte verificati. Dimenticando che è la conoscenza, e dunque il luogo della conoscenza rappresentato dall’Università, a favorire la libertà di pensiero e di parola, il confronto culturale, la formazione e l’autonomia di giudizio.”

Non sono mancate poi le lamentele da parte degli studenti esclusi dalla cerimonia ad invito, infatti solo 100 vi hanno potuto partecipare, come riferisce Mariano Marano: “Bisognava lasciare il libero accesso, non basta poterla seguire in streaming, ci doveva essere una diversa organizzazione”. Nonostante fosse un evento per pochi, ad invito, molti hanno abbandonato l’aula magna per il ritardo della Presidente di un’ora e trenta circa.

 

 

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