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11 dicembre 2013
Pier Stefano Fiorelli*
FANO – Sono ormai più di 10 anni che combattiamo contro la realizzazione di una nuova area commerciale in zona ex-zuccherificio. Ora più che mai, però, questa nostra battaglia è attuale per il futuro della città. Se già fin dal primo momento, infatti, c’erano tutte le motivazioni per contrastare il progetto, oggi tali motivazioni sono rafforzate da un calo dei consumi che pare inarrestabile e che sta decretando la morte di tante piccole e medie imprese. I dati di uno studio Confesercenti relativo ai primi dieci mesi del 2013 sono chiari: nella nostra provincia, nel commercio al dettaglio –alimentare e non alimentare- risultano 107 aperture di nuove attività contro 185 cessazioni (-78), nel settore alloggio e somministrazione sono 106 le iscrizioni e 154 le cancellazioni (-48), nella ristorazione 56 le iscrizioni e 80 le cancellazioni (-24), nel commercio di abbigliamento e calzature hanno aperto 21 imprese mentre sono 49 quelle che hanno chiuso (-28), solo per citare alcuni settori.
Di fronte a questo stato di cose ribadiamo che una nuova grande area commerciale in zona ex zuccherificio non va fatta. Lo ribadiamo anche a rischio di apparire noiosi, perché convinti che manchi una reale coscienza del fatto che, anche se ci sarà la ripresa, i consumi sono irrimediabilmente cambiati. La grande cittadella commerciale è un vecchio modello ormai improduttivo, in fallimento ovunque in Italia. Un modello che non produce ricchezza, non incrementa il lavoro, non aiuta il turismo, non rappresenta un investimento a lungo termine per il territorio, perché non lo qualifica, né da un punto di vista urbano, né in termini di salvaguardia ambientale. Eppure agricoltura e natura, insieme con storia ed arte sono le nostre vere ricchezze e da queste dovremo ripartire.
Un progetto diverso è possibile. Noi ci siamo sforzati di individuarlo, senza la pretesa di avere la soluzione in tasca, ma con l’obiettivo di dare a chi avrà il potere di decidere, nuovi spunti di riflessione. Nelle osservazioni presentate mesi fa al Comune di Fano, abbiamo ipotizzato, in quell’area, la realizzazione di un centro per le eccellenze del territorio, di un polo tecnologico, di un centro sportivo integrato e di un altro riservato alla convegnistica, abbiamo chiesto di limitare le metrature commerciali a favore di spazi destinati all’artigianato di servizio e direzionale e di valorizzare la qualità del luogo anche da un punto di vista ambientale. In questa visione ci sono ampi spazi di sviluppo per il lavoro di tutte le categorie e per la crescita della città.
Invitiamo pertanto i Consiglieri Comunali a valutare queste nostre ipotesi in vista della discussione della variante all’ex zuccherificio, discussione che non sarà immediata e sulla quale quindi c’è ancora tempo per riflettere e per confrontarsi. Chiediamo, inoltre, ai Consiglieri di convocare sul tema un incontro urgente con associazioni e operatori, per approfondire le nostre ragioni e poter condividere una visione alternativa del progetto, fondamentale per il futuro di tutti noi.
*Presidente Confesercenti Fano
Le osservazione presentate da Confesercenti sul tema alcuni mesi fa
COMUNE DI FANO
Al Signor Sindaco
Oggetto : Osservazione alla Variante al P.R.G. adottata con Deliberazione Consigliare N° 44 del 26/03/2013 , relativamente all’area dell’ex zuccherificio, comparto ST3-PO6.
Il sottoscritto, STEFANO FIORELLI, in qualità di Presidente della Confesercenti Zona di Fano
PREMESSO,
– che l’area denominata EX Zuccherificio è strategica per il ridisegno della città e per la sua economia attraversata da profonda crisi;
– che dal momento del primo disegno della variante sono accaduti fatti straordinari che hanno pressoché annullato il settore secondario (nautica) dal quale derivava gran parte dell’occupazione;
-che la crisi mondiale è crisi strutturale e tutti i territori ed in particolare i distretti produttivi si interrogano su come riconvertire la loro economia puntando sull’innovazione nei settori tradizionali e sulla ricerca della riconversione verso altre vocazioni;
-che Fano è capofila di una Vallata fortemente vocata all’agricoltura ed è una delle principali località turistiche delle Marche;
-che il turismo è da tutti considerato il potenziale volano della ripresa e della nuova economia regionale;
-che per diventare competitiva una località turistica deve trovare la sua “cifra” e dotarsi delle relative infrastrutture;
– che il commercio nelle Marche presenta un sovradimensionamento in termini di presenza di grande distribuzione, tanto più in coincidenza con un calo irreversibile dei consumi;
-che le aree con funzione commerciale presenti nello strumento urbanistico vigente, PRG, sono fortemente sovradimensionate rispetto alle reali esigenze di tutta l’area vasta della bassa valle del fiume Metauro;
-che tutte le tipologie di attività commerciali di nuovo e di vecchio impianto operanti nell’area vasta medesima, registrano da tempo significativi decrementi economici ed occupazionali;
-che il “rilancio” del settore, oltre che dalla riqualificazione delle attività stesse, passa anche attraverso politiche di governo miranti ad una maggior razionalizzazione delle previsioni edificatorie del settore sul territorio ;
-che, addirittura, codesta Amministrazione Comunale spinta da una politica irrazionale e fortemente espansionistica tendente sempre a dare “risposta” positiva alle richieste, ponendosi pertanto in forte contraddizione con le attuali tendenze di salvaguardia del paesaggio e di “tutela” del settore economico-commerciale, continua imperterrita attraverso nuove Varianti ad incrementare la dotazione delle aree commerciali;
CONSIDERATO
-che la pressione urbanistica relativa all’area in oggetto totalmente destinata a funzioni commerciali è sovradimensionata alle esigenze e confligge con l’adiacente area di gran parte di proprietà comunale, anch’essa destinata al commercio provocandone una oggettiva svalutazione;
-che la crisi economica in atto non trova certo soluzioni o sollievo nell’aumento della grande distribuzione;
-che l’impatto delle grandi concentrazioni commerciali sulla mobilità, la congestione di traffico e l’inquinamento atmosferico metterebbero ulteriormente in crisi un’area già sottodimensionata dal punto di vista delle infrastrutture viarie;
-che la reale riqualificazione urbana della città di Fano passa dal saper immaginare per le aree industriali dismesse, nuove parti di città organizzate su un sistema integrato di funzioni e su corretti rapporti dimensionali dell’edificato che esaltino le qualità ambientali del sito ed il rapporto con il paesaggio del tutto eccezionale quale quello della foce del Metauro;
CHIEDE
alla S.V., ai sensi e per gli effetti dell’art. 26, comma 1 L.R. 05/08/1992 N° 34 come sostituito dall’ art. 2 L.R. 16/08/2001 N° 19, che la nuova destinazione d’uso D4 “ Zone a carattere commerciale e/o direzionale di nuova formazione” prevista all’interno del comparto dell’ex zuccherificio, venga così modificata:
-Venga previsto l’insediamento di un Centro per le eccellenze del territorio, in particolare di quelle enogastronomiche ed artigianali;
– Parte delle superfici venga destinata ad un Polo tecnologico, sia a servizio del settore produttivo primario e secondario, che dello studio e ridisegno del turismo, dell’ambiente e di altri settori innovativi;
– Altra Parte delle superfici venga destinata a Centro Sportivo integrato (con piscina in primo piano) e Centro per la Convegnistica : per queste due destinazioni potrebbe essere valutato anche l’utilizzo di parte delle strutture esistenti;
che altra parte della superficie venga destinata ad artigianato di servizio e direzionale , tenendo opportunamente distinte le due destinazioni mediante un’accorta pianificazione che ne identifichi la precisa collocazione in rapporto all’insieme;
che le funzioni commerciali vengano dettagliatamente pianificate in relazione alle destinazioni complessive dell’area, all’interno di tutto il comparto e non diluite in maniera indifferenziata con il rischio di avere una promiscuità di funzioni ed un uso delle aree interne non pianificato, con gravi conseguenze sulla reale fruibilità e sull’immagine architettonica ed ambientale complessiva ( un gommista vicino ad un generi alimentari etc.);
che le quantità massime realizzabili pari a mq. 7.500, vengano ridotte a mq. 5.000 totali e dunque comprensive di aree espositive e magazzini, secondo la tipologia del commercio di vicinato e vengano organicamente sviluppate anche in riferimento al comparto attiguo D4, in gran parte di proprietà pubblica;
che gli spazi e le destinazioni pubbliche tengano conto e valorizzino la qualità del luogo, dal punto di vista ambientale e nella sua relazione con il fiume;
che, infine , l’approvazione definitiva della variante sia frutto di un’idea ed un progetto complessivi, che faccia leva sul pregio del luogo e sia foriera di nuova qualità urbana e di interesse per l’economia e lo sviluppo del territorio.
Fiducioso in un favorevole accoglimento delle osservazioni avanzate, porge distinti saluti.
Pier Stefano Fiorelli
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