BEES, dal baby basket alla curva della Vuelle: quando la pallacanestro dei piccoli pensa in grande

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13 dicembre 2013

PESARO – Il loro motto è “divertirsi imparando e imparare divertendosi”. Il successo dei Bees nel panorama del basket giovanile è crescente: 400 tesserati, 20 istruttori fra cui tre ex giocatori di serie A che danno lustro e spessore allo staff come Paolo Calbini, Federico Pieri e Nando Labella, una nuova sede a Cristo Re. Vincenti sul campo, sempre sul podio nei tornei che contano, fantasiosi nel saper diffondere il proprio logo con un parco materiale che dà identità ai ragazzi, impegnati nel sociale, super presenti in rete con sito internet (www.beespesaro.it) e pagina Facebook. Un vulcano di idee che il ds Graziano Sartini riassume per Pu24.

 

Bees, clicca per ingrandire

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Baby-Basket

“Un progetto di cui andiamo orgogliosi: coinvolge bimbi dai 2 ai 4 anni. Le mamme restano in palestra con i più piccini, mentre quelli di 3-4 anni sono autonomi. Si tratta di un progetto di psico-motricità travestita da pallacanestro – spiega -. Abbiamo quasi 100 bambini divisi in 4 gruppi e 5 istruttori all’ora coinvolti per preparare il bambino allo sport in generale. Si divertono tantissimo e cominciano a fare le loro scelte giocando”.

 

Minibasket

“Il fulcro dei Bees, con 18 gruppi dall’annata 2002 al 2008. Solo i più grandi, quelli del 2002, hanno un vero campionato Esordienti, con canestro regolare e pallone più piccolo. Mentre gli Aquilotti (2003-2004) cominciano a giocare e confrontarsi. Gli istruttori sono tutti in possesso di tessera Fip, giovani o veterani, non è questo che conta: i veri allenatori dei ragazzini sono quelli che ci sanno stare. Nicola Morelli è il nostro istruttore più titolato: dove lo metti vince”.

 

Il dopo

“Terminato il minibasket, la scelta è ampia, sia per chi ha più talento, sia per chi vuole continuare a giocare per passione e divertimento. La Vuelle sceglie i migliori, gli altri hanno un ventaglio di possibilità, che vanno dai primi due anni gestiti da noi, quindi al Basket Giovane, infine all’Aquarius, che consente a tutti di rimanere nel basket almeno fino a 19 anni, che siano dotati o meno. Io insisto su questo punto, perché lo sport tiene lontani i ragazzi dalla strada: fanno tre allenamenti la settimana, hanno un gruppo con cui uscire, amicizie sane. E se arrivano con la testa giusta a quest’età, poi sono salvi da tanti pericoli”.

 

Curva Bees

“Finalmente quest’anno siamo riusciti a mettere insieme in un settore dell’Adriatic Arena tutti i nostri ragazzini abbonati alla Vuelle. Guardare la partita tutti insieme è più divertente, poi con loro ci sono i nostri allenatori, così imparano anche a tifare nel modo giusto. Tramite il ds Stefano Cioppi si è instaurata una fattiva collaborazione con la prima società cittadina e siamo in ottimi rapporti con tutte le società pesaresi e dell’entroterra”.

 

La solidarietà

“Non vogliamo dimenticarci di bambini meno fortunati dei nostri. Perciò spediamo periodicamente materiale tecnico a Keita (Niger), in Camerun e anche ad un orfanotrofio in Moldavia. Poi forniamo divise e palloni a tutte le squadre Special Bees per i diversamente abili. Abbiamo aperto anche una squadra di Baskin, una realtà emergente, ottimo mezzo di integrazione fra normodotati e non”.

*PU Basket è un progetto a cura della redazione sportiva del giornale online www.pu24.it: uno spazio interamente dedicato al nostro basket e a tutte le società della nostra provincia, qualsiasi sia il loro campionato. Una vetrina dove poter raccontare la propria attività e tutte le iniziative, dove poter dare spazio ai protagonisti della palla a spicchi nostrana e a chi la sostiene con passione. Se vuoi entrare a far parte del progetto contattaci: redazione@pu24.it

 

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