di Redazione
13 dicembre 2013
“L’economia della nostra provincia è, praticamente, in una situazione di stallo”. E’ il commento di Confindustria Pesaro Urbino ai dati resi noti dal centro studi dell’associazione e relativi al terzo trimestre dell’anno. Le debolezze emerse hanno interessato soprattutto le province di Ancona e Macerata, mentre è in leggero recupero in quella di Ascoli Piceno.
Secondo i risultati dell’indagine trimestrale, realizzata su un campione di imprese della provincia, nel trimestre luglio-settembre 2013 la produzione industriale ha registrato lieve aumento (+0,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), con variazioni positive che hanno interessato in particolare il settore della meccanica (+2,7%). I fatturati sul mercato interno hanno registrato una diminuzione dello 0,8%, con variazioni negative in tutti i settori tranne in quello dell’alimentare e della meccanica, mentre l’export ha chiuso con incremento congiunturale del 2,2% in termini reali.
“Scontiamo il precipitare del mercato interno – ha sottolineato la Confindustria pesarese – senza che l’export riesca a invertire la rotta dell’attività commerciale, che dunque resta negativa. Significa che le nostre imprese devono assolutamente esportare di più, guardare all’internazionalizzazione come unica strada per uscire dalla crisi e, di conseguenza, modificare i propri processi interni e i propri prodotti in direzione di un mercato che non può essere quello – o solo quello – italiano”.
La situazione congiunturale si è riflessa sia sui livelli di cassa integrazione, passati da 7,6 milioni di ore del terzo trimestre 2012 a 8,6 milioni del 2013 (+10,4%), che sulla mortalità complessiva delle imprese: al 30 settembre, tutte quelle imprese attive erano 36.932 contro le 37.401 del 2012, mentre le solo manifatturiere attive sono passate da 5.113 del 2012 a 4.993 di settembre scorso.
Per quanto riguarda i singoli settori, è risultato ancora una volta debole il mobile-legno (produzione -0,2%, export -0,3%, mercato interno -1,1%), con un’ulteriore diminuzione delle imprese attive (a fine settembre erano 1.347, -4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Segnali positivi sono arrivati dalla meccanica, che ha chiuso il terzo trimestre con una variazione positiva della produzione (+2,7%) e delle vendite (+7,6% all’estero e +0,4% sul mercato interno). Questa inversione di tendenza non ha riguardato le imprese attive: le imprese attive del settore a settembre 2013 erano 1.460 contro le 1.501 del periodo precedente.
Nel terzo trimestre del 2013, l’abbigliamento ha mostrato un andamento lievemente positivo per quanto riguarda i livelli produttivi, mentre l’attività commerciale ha chiuso con un impercettibile segno positivo per quanto riguarda le vendite internazionali, ma negativo sul mercato italiano. Infine, si è confermata difficile la situazione produttiva e commerciale di tutti gli altri settori dell’economia pesarese.
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