di Redazione
19 dicembre 2013
PESARO – Una giornata di lavoro e il gioco è fatto. Questa mattina sono iniziati i lavori per la posa di “palancolati” intorno a quella che dovrebbe diventare la banchina operativa del porto di Pesaro. È quella dirimpettaia alla stazione marittima (fra il Corto Maltese e la Società Canottieri). La giornata è fredda e solo pochi sono i curiosi che hanno assistito ai lavori. Alle 15.30 ne incontro uno che sembra saperla lunga sui lavori nel nostro porto e sulla sua storia. La chiacchierata svela che il mio interlocutore è un pesarese verace, o meglio, un portolotto che abita in viale Cesare Battisti. Riferisce che questi lavori dovevano essere eseguiti in settembre. Consistono nel creare una muraglia di “palancole” intorno alla banchina che stava cedendo. Mi indica, infatti, una vistosa crepa sul fronte della banchina. Le palancole sono lastre di ferro della lunghezza di circa 15 metri, a forma di U. Il muro metallico che viene realizzato intorno alla banchina è provvisorio. Permetterà di effettuare una toilette (asportazione di una fetta della banchina) della profondità di circa 1 metri sul suo perimetro. Quando la colata di cemento armato sarà stata realizzata fra la banchina ed il muro metallico, le palancole verranno rimosse. Una gru enorme solleva queste pesantissime lastre come fossero fuscelli. Una volta posizionate una accanto all’altra, vengono battute sul fondale del porto da una speciale pinza che vibra. Questo l’aspetto tecnico dei lavori in corso. Poi il pesarese verace fa un tuffo nel passato e ricorda che il porto di Pesaro, nel lontano 1500, era nei pressi dell’antica Porta Sale (via Castelfidardo). Che successivamente Francesco Maria II della Rovere, duca d’Urbino, fece costruire nel 1613 un nuovo porto, più verso nord, con la rettificazione del fiume Foglia. L’attuale sede è da far risalire al 1750 quando le banchine furono costruite con pietre d’Istria e vennero anche realizzati: un cantiere per la costruzione di trabaccoli, uno scalo d’alaggio, una torre con faro, magazzini per le merci e nuove strade collegate alla città. Altre modificazioni furono apportate nel 1857 e negli anni successivi (1892 e 1905). Mai venne realizzato un raccordo ferroviario con la stazione, che avrebbe potuto completarne l’attrezzatura favorendone l’espansione e l’incremento. Mentre saluto il mio cortese informatore, valuto che per piantare una palancola ci sono voluti circa cinque minuti. Potenza delle macchine moderne!
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