di Romano Zoli
27 dicembre 2013
PESARO – L’abbiamo detto per primi, con molta chiarezza, com’è nel nostro stile; prima di altri, mentre notizie locali e nazionali indicavano le più disparate soluzioni. Quando, nel primo articolo della nostra rubrica PU Economia (rileggi l’articolo qui), abbiamo anticipato come Banca delle Marche sarebbe stata salvata, a Bruxelles era ancora tutto in alto mare. Anzi la Germania, per mezzo del presidente del Parlamento EU Martin Schulz, faceva capire che la proposta italiana di un fondo salva-banche europeo “non era molto gradita”. Ma poi l’Ecofin ha raggiunto l’ accordo, anche su proposta italiana, che il nostro ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha definito storico.
In sostanza gli Stati daranno vita ad un fondo salva-banche unico, finanziato con prelievi sulle altre banche a livello nazionale.
Quello che noi avevamo anticipato.
Il meccanismo prevede, per le eventuali banche in difficoltà, una ciambella di salvataggio in modo controllato, senza mettere a rischio né il sistema finanziario, né gli Stati. Si tratta di uno strumento di garanzia che interviene a fornire liquidità (backstop o ciambella di salvataggio).
L’intesa stabilisce principalmente due cose. In primo luogo che gli Stati europei daranno vita ad un fondo salva banche; da subito sarà quello di ogni singolo Stato finanziato dalle banche nazionali, per poi confluire, tra 10 anni, in quello unico europeo. In secondo luogo si avrà un’unica autorità centrale (formata da rappresentanti dei vari Stati membri) che prenderà la decisione o meno di aiutare una banca in difficoltà, autorità che agirà dietro impulso della BCE.
Ci auguriamo che questa nuova intesa porterà più stabilità finanziaria, migliorando le condizioni di finanziamento all’economia reale e che tutti, contribuenti e banche, siano più salvaguardati.
Finalmente una buona notizia, grazie per avercela anticipata ora speriamo che tutto ricominci a girare come un tempo con le banche che fanno il loro mestiere aiutando chi ha un mestiere, il tempo dei furbetti è finito è ora che tutti ne prendano atto.
Non è tutto oro quel che riluce sig.Sergio le ragioni di ciò che è sucesso vanno a ricercate in modo eterodosso dai soliti “faculi”ragionamenti
Saluti
Ho con Bancamarche un rapporto generazzionale mio nonno,mio padre adesso io e supponevo anche fosse stato per i posteri all’interno della famiglia,ma quesa notizzia di salvataggio per la banca, farà si che il mio rapporto cesserà.
Ritornerò a piccole banche di territorio come lò era la bancamarche agli albori “cassa di risparmio” banche del e per il territorio
Signor Zoli, non so se questo è l’articolo giusto per porre la mia domanda, ma da qualche giorno mi… disturba il fatto di vedere alla tv una serie di pubblicità sulle banche (banca di Vicenza e di Bari le ultime in ordine di tempo, dopo San Paolo ecc). Non mi pare, non credo sia giusto, credo sia disgustoso in questi anni di ristrettezze, che le banche si facciano pubblicità: tanto più che, quando un imprenditore o un semplice cittadino si presenta agli sportelli per ottenere una linea di credito, si sente respingere anche in malo modo. I soldi per far ripartire la minieconomia non ci sono, in compenso si sprecano soldi in tv per dimostrare che la banca è tornata a fare la banca ecc…
Non più di 20 mesi fa chiesi a un direttore mio amico un contributo per una manifestazione sportiva: mi rispose che come banca loro non potevano fare nulla ma che tutto dipendeva dalla sede centrale. Un modo elegante per dire: non provarci più, prima che la “sede centrale” risponda, magari ci passano anni.
Ripeto, l’aggettivo che mi viene in mente è “disgustoso”, mi dica Lei se è vero oppure sono io che vedo nero… Grazie infinite