“Un massone per sindaco”

di 

7 gennaio 2014

Caro PU24.it, desidererei venisse pubblicata questa “lettera aperta” ad un amico, il dottor Massimo Fresina. Il direttore del Dipartimento dell’ASUR si è candidato a sindaco di Pesaro, a capo di una lista civica da lui formata, ed ha recentemente attaccato la “nomenklatura degli amministratori” come fosse una  “piccola banda dei 4” della politica pesarese. Sembra desideri difendere l’aspirazione dei pesaresi ad una città più giusta e solidale. Sembra abbia fatto della guerra alla nomenklatura locale la mission della propria candidatura. Ha dichiarato di volerlo fare: “… senza poteri occulti …”.  Qualche giorno prima, aveva dichiarato di appartenere alla massoneria. Caro Massimo, non ti sembra che questo possa apparire come l’emblema del paradosso! Fino a qualche tempo fa, negavi di essere iscritto a quella che è ritenuta l’associazione segreta per antonomasia: la massoneria. Oggi rendi pubblica la notizia di questa appartenenza, abbandonando l’antico e geloso riserbo. Nulla da eccepire sui contenuti etici ed illuministici della massoneria! Osservo solo che sembra esserci dell’incoerenza nelle tue affermazioni. Per come ti conosco, sono certo che il tuo obiettivo sia quello di far rinascere la politica locale, intesa come arte suprema di governare al meglio la città. Però, l’eccentricità delle tue parole, o forse la sintesi del tuo pensiero da parte degli organi di stampa, non fanno chiarezza. Ora, personalmente, appartengo a quei pesaresi che desiderano una città più giusta e solidale. Il prossimo maggio dovrò indicare la mia preferenza per un sindaco fra quanti si saranno candidati. Per questo ti chiedo di convincermi con altri modelli e con altre idee. Plasmale in visioni che siano più comprensibili e, soprattutto, più coerenti.  Concludo con un saluto rivolto a te ed a tutti gli elettori pesaresi: Statemi bene.

Un commento to ““Un massone per sindaco””

  1. Corrado Donati scrive:

    Le osservazioni di Giampaoli mi sembrano pertinenti e le perplessità condivisibili. E’ giusto che in occasione di momenti politici importanti per la città ci sia la massima trasparenza

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