13 gennaio 2014
PESARO – Tredici sconfitte su quindici partite, nessuna vittoria in casa, peggior difesa del campionato, peggiore squadra nel tiro da tre, panchina che produce il minor numero di punti, squadra che distribuisce il minor numero di assist. Difficile rimanere ottimisti se si guardano i numeri e le cose non migliorano tantissimo se si guarda l’impegno profuso dalla Vuelle nell’ultima disastrosa trasferta in terra lagunare, dove Pesaro si è arresa alla seconda spallata dell’Umana, dopo aver ricucito il primo strappo sul finire del primo tempo. Sono bastate le solite disattenzioni difensive per far scappare una Reyer apparsa non irresistibile che come da tradizione ha saputo aspettare il momento giusto per prendere il largo senza grossa fatica. D’altro canto la Vuelle per provare a vincere una partita dovrebbe ottenere il massimo dalle sue “stelle”, ma se Turner incappa in una giornata storta ed Anosike si accende e spegne come un’insegna difettosa, non rimangono tante le carte da giocare per Dell’Agnello, colpevole anche lui di non riuscire a trasmettere la sua proverbiale grinta a un gruppo che sembra aver perso quel poco di reattività che gli permetteva almeno di giocarsela fino in fondo. Preoccupa e non poco l’involuzione di Trasolini che non viene più cercato dai suoi compagni e non ha schemi che ne prevedano il suo utilizzo come terminale offensivo. Nelle prime otto partite Marc aveva provato 24 conclusioni da tre punti, nelle successive sette solamente 8, perdendo così un’opzione importante per sorprendere le difese avversarie, mentre era prevedibile la crisi attraversata da Bernardo Musso che ormai è il sorvegliato speciale di tutte le difese ogni volta che si piazza sulla linea dei 6.75.
Discorso più complicato quello di Alessandro Amici, forse uno dei giocatori più sopravvalutati dell’intero campionato. Nei venti minuti di media passati sul parquet le sue cifre dicono che segna 4.3 punti e cattura 2,8 rimbalzi e se vi ricordate le sole tre triple segnate in stagione sulle 21 tentate vi meritate un premio per la vostra buona memoria. Il rendimento dell’ala pesarese è uno dei motivi che “costringono” la dirigenza pesarese a tenersi Ravern Johnson e rinunciare ad Alvin Young, perché senza Johnson l’unica alternativa per Dell’Agnello sarebbe quella di far giocare di più Amici e dare qualche minuto anche a Bartolucci e non ci sembra una soluzione applicabile.
La vittoria di Cremona a Montegranaro ha fatto allontanare la quota salvezza a 4 punti, ma avere due formazioni sulle quali fare la corsa potrebbe rivelarsi un vantaggio in futuro, soprattutto considerando le voci che arrivano dall’ambiente Sutor in piena crisi economica. L’importante è non procrastinare l’unica mossa possibile per provare a dare una svolta alla stagione e già da stasera ci aspettiamo il comunicato societario sull’ingaggio di Perry Petty.
IL MOMENTO DELLA SQUADRA
Le ultime due prestazioni di Alvin Young potrebbero avervi messo in testa dei dubbi sull’effettiva necessità di rinunciare alla 38enne guardia americana, ma vi diamo almeno tre validi motivi per giustificare il suo taglio:
Primo: Alvin più di così non è in grado di produrre e per segnare una quindicina di punti deve chiedere gli straordinari al suo fisico con tutti i rischi del caso, da tre punti continua a non provarci nemmeno e i trenta minuti passati sul parquet rimangono troppi, difficilmente in futuro riuscirà a replicare partite come le ultime due e crediamo che abbia tirato fuori tutto il suo orgoglio per dimostrare di essere ancora un giocatore da serie A, ma per il suo bene e per il bene di tutta la Vuelle qualcuno dovrebbe fargli capire che andare a Firenze non è una bocciatura personale, ma solamente una necessità di squadra.
Secondo: Gli italiani non si possono tagliare, i tre rookie non sono rimpiazzabili e Ravern Johnson per come è stata costruita la Vuelle è più utile alla causa di una guardia, così l’unico sacrificabile rimane Alvin Young.
Terzo: Una squadra ultima in classifica a quattro punti dalle penultime deve dare un segnale di vita al campionato e ai suoi tifosi, altrimenti la dirigenza deve avere il coraggio di dichiarare che non ci crede più e che il girone di ritorno rimarrà solamente un lungo viaggio verso la Legadue.
Nelle prossime ore ci si dovrà muovere verso l’unica strada percorribile, perché Attilio Caja e la sua Firenze non possono aspettare oltre e dovranno firmare il loro nuovo americano entro le prossime 48 ore. Barbalich continua a dichiarare che l’operazione Perry Petty è conclusa e rimane solo da mettere tutto nero su bianco, anche se il play dovrà giocare martedì sera con il Minsk e difficilmente riuscirebbe ad essere tesserato in tempo per le 12 del prossimo venerdì. Logicamente anche il posto di Sandro Dell’Agnello è a rischio e non potrebbe essere altrimenti vista la classifica, ma prima di esonerare il coach livornese, che ha le sue colpe soprattutto per lo scarso atteggiamento difensivo mostrato dai suoi, vorremmo vedere la Vuelle 2.0, quella con una regia che faccia arrivare finalmente il pallone con il giusto ritmo ad un attacco che finora si è affidato solamente all’estro individuale. Domenica inizia il girone d’andata e non si possono più commettere errori.
I PIU’…
Alvin Young
Non sappiamo se quella di Venezia rimarrà la sua ultima partita giocata in maglia Vuelle, ma Young dimostra tutta la sua serietà disputando una buona partita, pur con tutti i limiti tecnici che continua a palesare dalla prima partita.
… E I MENO DELLA SFIDA VENEZIA – PESARO
Tiro da tre
Uno su quindici, non siamo mai stati dei sostenitori del tiro a bersaglio e anzi le 56 conclusioni da due prese a Venezia rispetto alle 15 dall’arco ci trovano favorevoli, ma se fai il 7% dai 6.75 non vinceresti neanche in amichevole contro una squadra di categoria inferiore.
Rimbalzi
48 a 31, Pesaro ha perso uno dei suoi punti di forza di inizio stagione e nonostante Anosike e Trasolini in doppia cifra, il deficit a rimbalzo e di quelli che fanno preoccupare un allenatore.
Alessandro Amici
I problemi sono due: o non ha più voglia di sudare sul parquet e l’impegno profuso è ai minimi storici o non è più in grado di fare qualcosa di positivo, dando ragione ai suoi tanti detrattori, in ogni caso non si può continuare così nell’immediato futuro.
Assist
26 a 9 per Venezia con l’aggravante che per la Reyer, su 30 canestri realizzati, ben 26 sono arrivati grazie a dei passaggi smarcanti, sintomo di una difesa pesarese troppo permissiva, mentre per Pesaro su 27 canestri segnati solamente 9 sono arrivati con degli assist, sintomo di un attacco troppo confusionario.
Bernardo Musso
Se perde la fiducia nei suoi mezzi, sono cavoli amari per l’oriundo che è in grado di ben figurare in serie A solamente se continuerà ad essere “caliente” come ad inizio stagione.
DAGLI ALTRI PARQUET
Definite le otto formazioni che parteciperanno alle Final Eight di metà febbraio, con Venezia che si piazza all’ottavo posto e Reggio Emilia al settimo dopo aver vinto nettamente lo spareggio contro Avellino, Brindisi scrive un pezzo importante della sua storia finendo il girone d’andata al primo posto grazie al convincente successo contro Sassari che finisce sesta, Cantù si conferma al secondo posto espugnando il campo di una Granarolo Bologna in grosse difficoltà, mentre Milano si aggiudica il big match della giornata finendo terza con Siena relegata in quarta posizione, Roma continua nel suo buon momento vincendo a Varese per conquistare il quinto posto nella griglia, mentre per la parte bassa della classifica Caserta supera Pistoia e Cremona espugna il parquet di Montegranaro.
io (anche se non e’ possibile per via degli italiani da schierare) taglierei al posto di Young sia Pecile (inadeguato a questi livelli, troppo leggerino) ed Amici ,vergognoso, che non merita neppure di essere tra i 10 del roster..Visto che come detto non e’ possibile, spero che con l’arrivo del nuovo play Petty i 2 sopracitati collezionino nel giorne di ritorno tanti NE, perche’ cosi’ come sono non servono a niente, anzi fanno solo dànni ..meglio giocare in 5 contati..
Pecile è stata un’erratissima scelta di cuore e con i sentimentalismi nel basket non
vi da nessuna parte, Amici al massimo è da B1(silver league), idem Musso, per il resto,
con l’esclusione dei super panchinari che non vedono il campo, solo Turner e Anosike
hanno un’idea di come tenere in mano la palla a spicchi. La società, dulcis in fundo,
è latitante dal punto di vista dello sviluppo e del marketing, con diversi elementi messi
lì solo per far salotto, senza un ruolo, senza personalità e senza un programma serio
di ricerca di fondi, programmi che sono presenti in altre realtà pesaresi(Loreto e Pisaurum
insegnano) che fanno un campionato inferiore, ma che hanno una struttura societaria
molto più efficace dell’attuale V.L. A proposito di Loreto e Pisaurum, forse è bene che
i dirigenti biancorossi vadano a vedere qualche partita del loro campionato; elementi
senza dubbio migliori dei sopracitati vuellini ci sono, eccome se ci sono.
Sono piú del parere, che il Consorzio dovrebbe vedere di riuscire a dare continuitá a questa realtá, se c’é interesse a darla. Allo stato attuale il problema piú grosso che vedo, é che chissá che questo non sia l’ultimo anno, ed il perché sta nel fatto che in una crisi economica globale e molto forte in Italia, chi s’imbarcherebbe a sborsare quattrini in un Business, come quello del basket che é povero e tendente al basso? Giocare a salvarsi ha senso in uno sport come il calcio che ha visibilitá + o – forte, ma ce l’ha. Ma nel basket giá é poca per livelli alti nei confini nazionali, figuriamoci se si combatte per salvarsi. Occorre forte come scrive Fabrizio un marketing, e soprattutto un programma che invogli possibili imprenditori, ed a mio avviso con programmi di salvezza tutti gli anni é dura avvicinare aziende. Purtroppo la squadra é stata costruita con le risorse disponibili, ci sono state scommesse vinte ed altre perse…peró occorre ammettere che fin dal”inizio questo si sapeva. Credo che anche gli errori fatti siano giustificabili!!!
FORZA VL
ma guarda che come dite voi per programmazione e/o marketing alla ricerca di nuovi sponsor in societa’ vi e’ gente a libro paga deputata a fare solo questo (se non sbaglio c’e’ anche la moglie di Dell’Agnello)..quindi o sono incapaci ..o sono incapaci..qui non si sta’ dicendo di trovare soldi e sponsor per 1 milione di euro ma per 50/100 mila euro ..siamo gli unici a non avere un main sponsor…e il discorso della crisi non regge..perche’ in realta’ ben piu’ “povere ” e degradate di Pesaro come Caserta, Avellino e Cremona riescono sempre a far quadrare il tutto e a trovare sponsor ? Questo e’ il vero dilemma…
Ne sei sicuro che facciano quadrare tutto!?! sopratutto i conti?
o miei forti dubbi!!!
Forse in realtà, nonostante quel che vogliono farci credere o pensare, Pesaro come città e la VL come società sono ritenute situazioni che non hanno più un gran che da “offrire” da chiunque voglia anche investire qualcosa…e chi di dovere si faccia un esame di coscienza del perché…