Il benessere dei tifosi della Vuelle

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20 gennaio 2014

Bartolucci dà il cinque. Foto Danilo Billi

Bartolucci dà il cinque. Foto Danilo Billi

PESARO – Ieri i tifosi Vuelle hanno ricevuto una iniezione di endorfine. La squadra ha liberato nei loro cervelli gli ormoni della felicità. Stimolati per tutto l’arco della partita dai propri beniamini in campo, alla fine hanno sentito per tutto l’organismo un senso di benessere e di rilassatezza. Il merito va a tutta la squadra e a chi la dirige ma, soprattutto, a quel “Totem mobile” che si chiama Anosike Oderah. L’allenatore Dell’agnello, nell’intervista successiva di Radio Città, dirà che il suo pivot possiede, sui polpastrelli delle proprie mani, una sensibilità prensile eccezionale. L’organo più importante del suo corpo risiede però nella sua scatola cranica, che gli permette di avere sul campo sempre la posizione a lui più favorevole. Lui è il totem del clan Vuelle. È il santo protettore del popolo bianco rosso. Il centro della Victoria Libertas è uno spettacolo da vedere. Ieri ha realizzato 18 punti e presi ben 22 rimbalzi! Quando le squadre sono andate al riposo il punteggio era di 41 a 41; la Sidigas Avellino aveva rosicchiato tutto il vantaggio di 13 punti che la Vuelle aveva conquistato nel primo quarto. Gli spettatori, i tifosi, erano preoccupati che si potesse ripetere la storia delle precedenti sette partite giocate in casa. In cuore loro però nutrivano una celata speranza; alla fine quella speranza si è realizzata ed è stata liberatoria. L’uomo che ha chiuso la partita è stato Elston Turner con tre penetrazioni, in uno contro uno, sugli avversari. Il risultato finale, com’è noto, è stato di 88 a 82 per la Vuelle ma, a tutti i pesaresi, sarebbe bastato vincere anche di un solo punto. Così, a fine partita, i tifosi si sono cinti intorno al campo di gioco per dare un “five” ai loro beniamini. Fra giocatori e tifosi, in quel momento, c’è stata empatia. Gli sguardi si sono compenetrati ed ognuno ha compreso appieno lo stato d’animo dell’altro. Tutti hanno sentito dentro di sé una gioia molto profonda, di comprensione, di sacrifici, di immedesimazione dei sentimenti. Questi nostri eroi, allora, ricordiamoli tutti: Musso, Bartolucci, Johnson, Pecile, Young, Trasolini, Anosike, Turner (e perché no, Terenzi e Panzieri) insieme a Dell’Agnello e Costa che La linguaccia del tifoso ha visto particolarmente provato.

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