Le prime volte biancorosse: da Giorgio Torelli a Eugenio Dominici, storie di chi non molla mai. LE FOTO

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20 gennaio 2014

SCOPPITO (L’Aquila) – Quello di Giorgio Torelli è stato la fine di un incubo: non segnava da un anno e mezzo, non giocava da due mesi, qualche settimana fa stava per tornare in campo dopo il problema al ginocchio patito nel derby col Fano e poi, dici la sfortuna, era scivolato nello spogliatoio tagliandosi il piede. Altre due settimane di stop. Sentirsi “passato” a neppure 23 anni: il calcio attuale ne è capace. Ecco perché quel gol, dopo 120 secondi, è stata una botta d’orgoglio personale  ma anche di squadra che, non a caso, è scattata per abbracciarlo. Dici la psicologia: dopo quel gol Giorgio Torelli è stato il migliore in campo mettendosi alle spalle i tanti dribblig non riusciti, i controlli difficoltosi e le azioni testarde che avevano sepolto il suo potenziale, dimostrato quando era under, nei mesi scorsi.

Quello di Eugenio Dominici, invece, è stato un gol da romanzo: due anni di inattività e due interventi allo stesso ginocchio, quando non hai neppure vent’anni, e i tuoi compagni giocano e arrivano ai playoff, possono essere o una botta fatale o darti la carica per tornare più forte di prima. Lui ha preso la seconda strada: “La spinta più grossa, in questi due anni, sono state tutte le domeniche passate in tribuna. Mi dicevo: anche io voglio fare un gol davanti ai tifosi e giocare con mio fratello”. Ed ecco l’incornata del 3-0, su traversone del solito Ridolfi, sotto una pioggia battente e la dedica al babbo Daniele. Brividi.

Altra storia, altro primo gol stagionale. Quello di Niccolò Rossi è stato un modo per dire: avete visto di cosa sono capace? Che ci sono anche io? L’impatto con la D, dopo l’ottima stagione in Eccellenza, è stato molto brusco. Con questo gol – botta dai 30 metri all’incrocio dei pali – il signor Rossi è come se avesse infranto un tabù. Da oggi potrà giocare più leggero. Complimenti: il suo campionato vero inizia ora.

Tabù infranto anche da Bugaro, su rigore, dopo i 3 penalty falliti in stagione dalla Vis: l’under dal mancino fatato non ha fallito. Per la gioia dei 20 bagnatissimi tifosi vissini arrivati a Scoppito in uno stadio nuovo di zecca (ricostruito dopo il terremoto del 2009) ma senza coperture. E per la gioia di mister Magi che, però, si gode anche altri dati: la porta di Foiera, ad esempio, che da 4 partite non subisce reti, e la linea difensiva che con Pangrazi centrale pare aver  trovato il codice pin che mancava da inizio stagione.

Ora, l’obiettivo è alzare l’asticella: non più semplicemente la zona playoff. Ora si deve e si può puntare almeno al secondo posto. Perché Matelica, Maceratese e Termoli non sono superiori a questa straordinaria Vis. Anzi.

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