Trasporti sanitari, Antares: “L’assessore regionale deve farsi carico della situazione”

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23 gennaio 2014

Dalla pubblica assistenza Antares onlus Fano/Pesaro riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:

Antares dipendenti trasporto sanitarioPESARO – Non sono bastati due ricorsi respinti al Tar ed al Consiglio di Stato per chiarire in maniera definitiva che l’assegnazione dei trasporti sanitari nella provincia di Pesaro, come nel resto delle Marche, deve avvenire rispettando le leggi regionali e la delibera 292/2013. Questo significa affidare in via prioritaria alle associazioni di volontariato, croce rossa italiana e misericordie, i trasporti cosiddetti prevalentemente sanitari.

Si continua a tergiversare perché le aziende private stanno usando l’ultima arma a disposizione: la leva occupazionale mentre il vero motivo è conservare gli antichi privilegi legati ad altri profitti ovvero i 5 milioni e mezzo di euro destinati ai trasporti sanitari nella nostra provincia.

Si strumentalizza questa situazione ma si evita accuratamente di evidenziare la differenza sostanziale tra privato e associazioni e si preferisce omettere un aspetto fondamentale ovvero che nel primo caso i profitti vanno nelle tasche dei proprietari delle aziende mentre nel secondo eventuali disavanzi devono essere reinvestiti per legge nelle attività istituzionali: gestione del servizio, acquisto attrezzature, mezzi, eccetera.

Si spara nel mucchio affermando che i volontari sostituirebbero il personale dipendente ma ci si guarda bene dal dire che, come tutte le onlus, le associazioni di volontariato possono ricorrere a personale retribuito: sono infatti circa 270 i dipendenti delle A.n.p.as. nelle Marche, con regolare contratto nazionale che garantiscono la continuità dei servizi. I dipendenti integrano il personale volontario, questo fa si che nelle restanti province delle Marche i costi siano contenuti rispetto alle nostra provincia dove si spende mediamente il 30% in più.

Facendo affermazioni distorte si esaspera inutilmente la situazione che vede alternarsi manifestazioni dei dipendenti delle private a quelle delle associazioni di volontariato. A tal proposito ricordiamo che l’A.n.p.as. è presente ininterrottamente dal 11 dicembre scorso con un presidio permanente sotto la sede della Regione Marche ad Ancona per la mancata applicazione della legge sui trasporti sanitari.

Ma a dispetto di tutto ciò un’azienda dichiarata fallita già da un anno continua la sua attività, sotto altro nome, ed un’altra destinataria di un esposto presentato dalla stessa azienda ospedaliera Marche Nord continuano indisturbatamente ad operare secondo i criteri di una gara d’appalto scaduta ormai da sette anni.

Una situazione intollerabile, anche dal punto di vista legale, della quale l’assessore Mezzolani dovrà farsi carico, e che sta mettendo ormai da tempo in crisi anche la nostra associazione che ha dovuto rinunciare da tempo al personale dipendente e a dispetto delle leggi non applicate, come se non bastasse, si è vista ridurre notevolmente i servizi assegnati.

Un altro punto da chiarire è che il servizio di emergenza continuerebbe ad essere affidato al personale medico ed infermieristico che opera attualmente nel servizio 118. In questo contesto le associazioni di volontariato fornirebbero mezzi ed autisti. In quest’ottica, qualora la Regione Marche e l’azienda sanitaria si impegnino ad adottare un comportamento corretto e trasparente si potrebbero risolvere, almeno in parte, le ricadute occupazionali.

Nessuno ha poi mai evidenziato il fatto che la legge regionale prevede che i trasporti non prevalentemente sanitari possono essere affidati attraverso gare d’appalto alle quali le associazioni di volontariato non possono partecipare. Questa quota di trasporti potrà essere di sicuro appannaggio delle società private che oggi manifestano in piazza.

La necessaria opera di mediazione che dovrà portare alla imprescindibile redistribuzione dei servizi tra associazioni e private dovrà essere esercitata dall’assessore Mezzolani proprio per il suo ruolo istituzionale. Le scelte che si opereranno nei prossimi giorni saranno di vitale importanza riguardo le prestazioni che si potranno continuare a garantire. Tutto ciò che si riuscirà a risparmiare si tradurrà in servizi che altrimenti i cittadini dovranno pagare, come nel caso dei pazienti in dialisi al centro delle ultime cronache.

Se la Regione volesse procedere con gare d’appalto riservate ai privati ed escludere il sistema basato principalmente sulle associazioni di volontariato il sistema dell’emergenza e dei trasporti sanitari collasserebbe per il semplice fatto che le risorse economiche non sarebbero sufficienti a garantire nemmeno i servizi essenziali. Gli amministratori dovrebbero infine riflettere sul fatto che le associazioni di volontariato non vanno considerate come mere fornitrici di servizi a basso costo quanto una preziosa e qualificata risorsa fatta anche di cittadini che nel proprio tempo libero da occupazioni lavorative e impegni personali si mettono gratuitamente al servizio della collettività.

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