25 gennaio 2014
PESARO – Sono fiero di non comprendere. Traduco: non comprendo le logiche “da caminetto” che stanno guidando il percorso per l’elezione dei segretari regionali PD, in particolare il trambusto che si sta verificando nelle Marche. Non comprendo perché un segretario regionale di partito, che avrà rapporti prevalentemente con i propri iscritti e non con tutti gli italiani come può accadere con un segretario nazionale, venga scelto con primarie aperte a chiunque, senza svolgere incontri di presentazione nei circoli, senza fare chiarezza sui programmi (quindi sulle proprie idee di partito e di governo) e chiedendo un voto a scatola chiusa che costituisce un’incognita per gli stessi iscritti e in molti casi anche per chi ha ruoli di dirigenza. Ormai è un gioco di cognomi, non di idee, alla faccia della partecipazione e della valorizzazione della “base”. Per questi motivi, e perché ormai faccio parte di un’altra “ditta” (Liberi X Pesaro), comunico che non voterò alle Primarie per la scelta del segretario regionale PD.
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