di Redazione
27 gennaio 2014
FANO – Con la seconda rappresentazione di domenica 26 gennaio si è conclusa la produzione della Carmen di Bizet al Teatro della Fortuna di Fano.
Tanti applausi e buone le prime critiche apparse, per un appuntamento molto atteso dal pubblico anche per la presenza del regista Francesco Esposito che lo scorso anno aveva firmato il bellissimo allestimento del Don Giovanni di Mozart. Primo titolo d’opera del Fortuna Opera Festival, Carmen è stata proposta nella versione originale opéra-comique con i dialoghi parlati, nell’edizione critica di Robert Didion che ha sicuramente il pregio di evidenziare lo stile versatile e composito della partitura.
Uno spettacolo nato dalla collaborazione tra più enti, in particolare una produzione dei tre teatri del circuito toscano (Livorno, Pisa e Lucca) in collaborazione con il Teatro della Fortuna di Fano da cui è partita l’idea progettuale. Rispetto alla versione “toscana” lo spettacolo è stato riproposto a Fano con parte del cast, direttore d’orchestra e masse artistiche diversi, restando immutato solo l’allestimento e le linee guida della regia alla quale Francesco Esposito ha apportato qualche piccolo ritocco.
In scena i cantanti Agata Bienkowska (Carmen), Dario Di Vietri (Don Josè), Omar Kamata (Escamillo), Valeria Esposito (Micaela), Franco Rossi (Zuniga), Andrea Vincenzo Bonsignore (Morales), Giampiero Cicino (Il Dancairo), Andrea Schifaudo (Il Remendado), Paola Santucci (Frasquita), Lara Rotili (Mercedes). Sul palco anche il Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini diretto da Mirca Rosciani e il Coro di voci bianche e giovanili “Incanto” e “Pueri Cantores del Mezio Agostini” diretti da Francesco Santini e Luca Muratori pianista accompagnatore. In buca l’Orchestra Sinfonica G. Rossini, in particolare stato di grazia, diretta da Marco Boemi.
Operazione riuscitissima intorno alla quale si sono coagulati l’interesse di tanto pubblico giunto anche da fuori e tanta partecipazione di quello locale con prove aperte, incontri e flash mob.
Spettatori contenti alla fine delle rappresentazioni, i quali hanno concesso generosi e lunghi applausi all’intera compagnia, acclamando di volta in volta gli artisti di loro maggiore gradimento.
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