27 gennaio 2014
PESARO – Certo che essere un tifoso della Vuelle in questa travagliata stagione 2013-14 non è un compito facile, specialmente dopo una settimana che sembrava finalmente positiva con gli arrivi di Petty e Dordei che andavano a rivoluzionare un roster che fin da ottobre si portava dietro il peccato originale della mancanza di un vero play. Le due mosse effettuate dalla società di Largo Ascoli Piceno avevano instillato un pizzico di ottimismo nella tifoseria che dalla trasferta di Caserta si aspettava un risultato positivo e guardava con fiducia le sfide delle dirette concorrenti attese da squadra di media fascia.
Invece succede che Cremona infila la quarta vittoria consecutiva dopo l’arrivo di Pancotto, sbancando il parquet di una Granarolo Bologna in piena crisi che nelle ultime otto partite ha vinto solamente contro Pesaro e la Vanoli con i suoi 12 punti sembra ormai irraggiungibile. Poi Montegranaro riesce a vincere di un punto contro l’Umana Venezia che sbaglia per tre volte il tiro della vittoria, arrivando così a quota 10 con la Vuelle ancora ferma a 6, con l’aggravante di aver subito 100 punti a Caserta in una partita che doveva essere la svolta positiva della stagione, tutto finito allora? Ci dobbiamo rassegnare all’inevitabile retrocessione e alzare definitivamente bandiera bianca?
Ancora no, perché nonostante tutto la Vuelle sembra ancora una squadra viva in grado di giocarsela “quasi” alla pari con tutte, ma è quel quasi che non ci fa stare tranquilli perché se è vero che su 17 partite disputate per ben 13 volte la VL è entrata negli ultimi tre minuti o in vantaggio o sotto di tre.quattro punti e altrettanto vero che su tredici finali in volata, ben dieci non hanno visto Pesaro uscirne da vincitrice e purtroppo sono errori che si pagano a caro prezzo in un campionato talmente equilibrato verso il basso che ormai è difficile andare a scommettere sulla vittoria della seconda sulla quindicesima e solo Milano sembra essere un gradino sopra le altre.
Domenica all’Adriatic Arena arriverà una delle due capolista, il più complicato sulla carta dei sette match rimasti da disputare in casa, affrontare Cantù in questo momento non è proprio l’ideale, ma purtroppo non si possono fare troppi calcoli e un’altra sconfitta sarebbe un colpo troppo grosso dal quale rialzarsi.
IL MOMENTO DELLA SQUADRA
Gli occhi dei tifosi pesaresi davanti alla televisione (buffering permettendo… ) erano tutti fissi su Perry Petty, l’uomo della speranza, colui che dovrebbe portare la Vuelle al penultimo posto e finché è riuscito a rimanere sul parquet si sono viste cose positive: sul suo ruolo non ci sono dubbi perché il nativo di Chicago possiede certamente il Dna del playmaker. Il tiro non sarà da manuale ma è in grado di colpire sia dall’arco dei 6.75 che dai quattro metri e soprattutto vederlo finire un paio di penetrazioni con dei comodi appoggi al tabellone per un paio di canestri facili è una gioia dopo tanti mesi passati a vedere i nostri play arrivare dentro l’area con la sola intenzione di riaprire il gioco per degli improbabili scarichi ai compagni. In difesa sa come passare dietro ai blocchi e può dare una mano anche a rimbalzo, ma allora tutto risolto, abbiamo ingaggiato Chris Paul? Certamente no e l’impressione positiva viene certamente accentuata dalla bruttissima partita disputata dal suo cambio naturale, con Pecile uscito veramente distrutto dal confronto diretto contro Mordente ed Hannah, ma Petty sembra un acquisto azzeccato, anche se il suo reale impatto sulla squadra si potrà valutare solamente dopo qualche giornata.
Anche a Caserta si è vista la Vuelle doubleface che ormai abbiamo imparato a conoscere in questa stagione con un andamento del punteggio che sembrava direttamente uscito dagli Australian Open di tennis (15, 30, 15 e.. 28 i punti realizzati nei singoli quarti), per una squadra non abituata a difendere, cercare di alzare improvvisamente l’intensità difensiva si è rivelata un’arma a doppio taglio, con gli arbitri che hanno punito sistematicamente i contatti con ben 32 penalità fischiate ai ragazzi di Dell’Agnello (record stagionale) e quattro giocatori usciti per cinque falli con la ciliegina del doppio antisportivo fischiato ad un Anosike innervosito dal trattamento non proprio da gentleman al quale lo hanno sottoposto per tutta la partita. La zona schierata nell’ultimo quarto per preservarsi dai falli individuali ha lasciato le consuete praterie ai tiratori avversari e dei 100 punti subiti (60 nel secondo tempo), molti sono arrivati grazie al gioco in velocità della Pasta Reggia con la Vuelle che si è vista costretta a spendere diversi falli a metà campo per fermare il contropiede. Penalità che nell’arco della partita hanno pesato tanto, non permettendo a Dell’Agnello di effettuare le rotazioni prefissate nel prepartita.
Si deve ripartire dal buon primo tempo, dal quintetto Perry-Turner-Johnson-Trasolini-Anosike che dovrà rimanere sul parquet per tanti minuti in futuro, con Musso e Pecile che non dovranno far danni quando verranno chiamati a dire la loro, mentre su Dordei attendiamo ad esprimere un giudizio, perché essere catapultati in serie A dopo un’intera carriera passata nella serie inferiore non è un compito semplice. E’ chiaro che la classifica non aiuta a rimanere ottimisti ma la fiamma non sembra ancora spenta e ci sono ancora margini di miglioramento, basterà per salvarsi?
I PIU’…
Tiro da tre
10 su 17 dall’arco, con Musso, Johnson e il neo arrivato Perry a farsi valere. Finora quando la Vuelle aveva tirato oltre il 50% dai 6.75 era sempre riuscita a portarsi a casa la vittoria, purtroppo contro Caserta non è servito neanche tirare bene da tre e questo è il vero dato preoccupante.
Perry Petty
L’esordio è stato sicuramente positivo, con lui in campo la Vuelle sembra essere più ordinata e i 14 punti segnati potrebbero diventare una consuetudine da qui a maggio. Ma numeri e bel gioco serviranno a poco se non arriveranno le vittorie e a Perrish Petty si chiede anche di traghettare la Vuelle verso la salvezza, compito troppo difficile per l’uomo di Chicago?
Bernardo Musso
Complice i problemi di falli dei compagni, rimane sul parquet per 31 minuti nei quali recupera quattro palloni e segna 17 punti con tre triple a segno e un percorso netto dalla lunetta. In difesa sia lui che Johnson subiscono la fisicità e la velocità degli avversari, ma Bernardo ci prova sempre a fare qualcosina di positivo per la squadra.
…E I MENO DELLA SFIDA CASERTA – PESARO
Tiri liberi
18 su 28, la Vuelle si conferma l’ultima del campionato dalla lunetta con una percentuale sotto il 70%, con l’aggravante del due su sei del migliore della squadra (Pecile) e la dimostrazione che Perry in carriera non è andato mai oltre il 75%.
Andrea Pecile
Sembra aver sofferto l’arrivo di Perry che potrebbe togliergli la fiducia nei propri mezzi. Gli avversari ormai conoscono i suoi problemi in palleggio e lo aspettano sulla linea di metà campo per mettergli pressione. Deve capire che il ruolo di play di riserva potrebbe essere l’ideale per preservare fisico e testa, dando il contributo che ci si aspetta da un vero capitano.
Parziali
Il tempo di andare a prendere un bicchiere d’acqua in cucina e ci si ritrova da più sette a meno uno in un battibaleno. Siamo alle solite: i vantaggi acquisiti si conservano o affidandosi alla tua difesa (la vediamo dura) o gestendo con pazienza il gioco offensivo per non incorrere in banali palle perse che innestano il contropiede avversario e l’arrivo di Perry dovrebbe servire a gestire con maggior oculatezza il gioco.
DAGLI ALTRI PARQUET
In attesa del derby Varese-Milano che si giocherà stasera, rimangono due le formazioni in testa dopo i big match della diciassettesima giornata, con Cantù che soffrendo batte Sassari in una partita ad alto punteggio e Brindisi che nel posticipo serale supera Roma, Siena rialza la testa tenendo Reggio Emilia a 55 punti e Avellino vince contro Pistoia in un incontro dall’aria di playoff. Per la zona salvezza Cremona accentua la crisi di Bologna sbancando Casalecchio e Markovski dà un grosso dispiacere ai suoi ex tifosi non riuscendo con la sua Venezia a vincere a Montegranaro, con il ferro che nell’ultimo minuto per ben tre volte respinge il tiro della vittoria per i lagunari.
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