Varotti chiama a raccolta i commercianti: “Scendiamo in piazza: il 18 febbraio tutti a Roma”

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31 gennaio 2014

Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Pesaro e Urbino

Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Pesaro e Urbino e vicepresidente Camera di commercio

PESARO – Confcommercio, unitamente alle altre associazioni di piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dell’artigianato federate in “Rete Imprese Italia”, ha deciso una grande mobilitazione nel Paese per chiedere con forza a Governo e Parlamento una svolta urgente di politica economica. Scendiamo finalmente in piazza!

La manifestazione si terrà il prossimo 18 febbraio a Roma in piazza Santi Apostoli dalle ore 12 alle ore 13.30.

Confcommercio Pesaro e Urbino organizza i pullman per consentire la partecipazione degli operatori della nostra provincia (prenotazioni 0721.698205, 0721.698260, 0721.698261, 0721.698281).

Obiettivo della manifestazione è rappresentare in modo costruttivo alla società italiana, alle forse politiche e al Governo l’esigenza di dare un forte impulso alla ripresa economica con misure urgenti che consentano alle imprese di resistere e di tornare rapidamente a fare la loro parte i modo efficace per riattivare lo sviluppo.

“Noi la nostra parte l’abbiamo fatta! E’ ora che LORO si diano una mossa!”

Ed in estrema sintesi quello che Confcommercio chiede è:

  • che il sistema fiscale non penalizzi le imprese e le famiglie dando nuovo slancio ai consumi;
  • che si tolgano i vincoli e si abbatta i costi che gravano sul lavoro;
  • che si provveda alla eliminazione dei costi impropri della Pubblica Amministrazione e dei privilegi assurdi di cui godono i signori delle ”caste”;
  • che si combatta la piaga dell’abusivismo.

“Invito tutti i commercianti – scrive il cavaliere ufficiale Amerigo Varotti, direttore provinciale di Confcommercio – i ristoratori, gli albergatori, gli artigiani, gli imprenditori dei servizi a contattare i nostri uffici e partecipare alla grande mobilitazione nazionale. Siamo stanchi, delusi e arrabbiati. Ma dobbiamo lottare per essere ascoltati. E quindi essere  in tanti a Roma il 18 febbraio”.

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