di Redazione
1 febbraio 2014
PESARO – Domenica 2 febbraio: il Super Bowl. E’ l’evento dell’anno perché nessun’altra disciplina sportiva richiama altrettante attenzioni per una singola gara. Forse solo la finale dei Campionati Mondiali di calcio ha tanto interesse anche negli altri Paesi. Solo negli Usa il Super Bowl, la finalissima della Nfl, il campionato di football americano, che si celebra domenica, sarà seguito da 110 milioni di telespettatori.
La Nfl (National Football League) si è confermata per il 30° anno consecutivo la più amata dagli americani, ricevendo il 37 per cento delle preferenze. Al secondo posto la Mlb (Major League Baseball), il campionato professionistico (14%, al terzo Ncaaf, il campionato di football americano per squadre di college (11%), al quarto le gare automobilistiche, che non comprendono la Formula 1 (7%), al quinto la Nba, il campionato di basket (6%).
Potete immaginare quanto grande sia l’attesa per il kick-off, il calcio d’inizio, in programma alle ore 18,30 di domenica, quando in Italia saranno trascorsi 30 minuti dalla mezzanotte.
La dinastia dei Manning e dei Colquitt
In campo i Denver Broncos e i Seattle Seahawks, i cavalli selvaggi del Colorado contro i falchi pescatori dello Stato di Washington.
Da una parte – Broncos – Peyton Manning, figlio prediletto di una dinastia paragonata ai Kennedy. Sì, i Kennedy in politica, i Manning nello sport. Il padre Archie ha giocato per dieci anni, ovviamente da quarterback, il ruolo più prestigioso, il regista, nella Nfl. Mai, però, ha partecipato a un Super Bowl. A regalargli la soddisfazione sono stati i figli minori: Peyton ed Eli. La carriera del primogenito Cooper fu interrotta da una malattia. Peyton è al 16° anno nella Nfl. Scelto dagli Indianapolis Colts nel 1998, ha vinto il Super Bowl 2006. Due anni fa, Peyton ha lasciato Indianapolis, che gli ha preferito Andrew Luck, qb di Stanford, grande amico di Alix Klineman, l’americana che ha giocato nella Scavolini Robur Volley. In Indiana lo hanno immaginato alla frutta, non altrettanto John Elway, mitico quarterback di Denver, oggi vice presidente operativo dei Broncos. Elway è un uomo che conosce come pochi lo sport: è stato prima scelta di Denver, ma anche dei Baltimore Orioles di baseball ed era eccellente giocatore di lacrosse. Dunque, Elway ha creduto in Peyton Manning, ripagato dalle prodezze del qb. La prestazione in semifinale, in palio il titolo dell’American Football Conference, è memorabile: 32/43 lanci, 400 yard conquistate, 2 passaggi da touchdown, nessun intercetto. Anche Tom Brady, il “figlio d’America”, il marito della modella Gisele Bündchen, e i New England Patriots hanno dovuto alzare bandiera bianca.
Peyton in finale può aumentare il prestigio dei Manning: il fratello Eli ha vinto due Super Bowl alla guida dei New York Giants, sconfiggendo i Patriots.
A proposito di famiglie: i Denver ne propongono un’altra. E’ quella di Britton Colquitt, punter (calcia la palla di allontanamento quando l’attacco non funziona bene): è fratello di Dustin, punter dei Kansas City Chiefs, e figlio di Craig, che ha vinto due Super Bowl con i Pittsburgh Steelers, la squadra di cui è tifoso Barack Obama.
Stadio scoperto, il pericolo è la pioggia, nemica dello spettacolo
Ah, si gioca al MetLife Stadium di East Rutheford, New Jersey, casa dei Giants ma anche dei Jets, le due squadre della Grande Mela, ma è più figo dire che si è a New York City. Il problema è che lo stadio è scoperto e nella East Coast fa freddo, tanto freddo, così che non pochi hanno contestato la scelta: meglio gli stadi delle zone calde, Florida, California, Texas, o comunque coperti. Per fortuna, le previsioni delle ultime ore scongiurerebbero il grande freddo. Comunque le due squadre non avrebbero problemi per le basse temperature: Denver e Seattle sono città freddissime. Il problema potrebbe essere la pioggia che metterebbe in forse l’atteso spettacolo. Che all’intervallo prevede i concerti di Bruno Mars e dei Red Hot Chili Peppers.
I Seahawks, che anche lo scorso anno furono a un passo dal Super Bowl, hanno conquistato il pregiatissimo pass superando nella finale della Nfc (National Football Conference) i San Francisco 49ers, squadra molto amata in Italia per via del passato di Joe Montana, uno dei più grandi quarterback della storia. I 49ers erano in svantaggio (17-23) a pochi secondi dalla fine quando il loro qb Colin Kaepernick ha giocato il lancio del pareggio (con possibile sorpasso grazie al calcio addizionale). Era un passaggio da touchdown, straordinario, ma un intervento da grande campione di Richard Sherman, cornerback dei Seahawks, che ha anticipato la ricezione di un millesimo di secondo, ha cancellato il sogno, staccando il biglietto di Seattle per il Super Bowl numero 48.
Peyton attento agli intercetti di Sherman
Ecco, anche la sfida del MetLife Stadium potrebbe essere una sfida tra Manning e Sherman. I lanci del qb di Denver contro chi si è definito il miglior cornerback del mondo.
Il pacchetto di ricevitori di Denver è straordinario: Demaryius (wide receiver #88) e Julius Thomas (tight end #80), Eric Decker (wide receiver #87), Wes Welker (wide receiver #83), ma anche Knowshon Moreno (running back #27) utilizzato nei passaggi laterali per poi scatenare la sua corsa. Moreno e Montee Ball (running back #28) sono i portatori di palla in una squadra che preferisce il running game.
D’altra parte, Seattle ha una linea secondaria di assoluto valore, con Sherman punta di diamante. E se è vero che ha un rushing – corsa – formidabile con Marshawn Linch (#24), può variare il gioco con il qb Russell Wilson (#3) che lancia a Doug Baldwin (wide receiver #89), soprattutto, Jermaine Kearse (wide receiver #15) e Golden Tate (wide receiver #81).
Grande attesa a Pesaro, invitati anche i giocatori della Vuelle
E’ grande l’attesa anche a Pesaro, dove Frank Fabbri, attivissimo presidente degli Angels, ha organizzato una serata in compagnia.
“L’appuntamento è alle ore 23 al Circolo Mengaroni, in Via Bertozzini, nei pressi del vecchio palasport di Viale dei Partigiani. Abbiamo informato anche la Victoria Libertas per invitare i giocatori americani…”. Il direttore sportivo della VL, Stefano Cioppi ci ha detto, infatti, che i giocatori americani o vedranno il Super Bowl a casa di Elston Turner o saranno al Mengaroni.
“Abbiamo invitato anche Musso e Cioppi, ma la serata è aperta a tutti – aggiunge Fabbri -: saremo un po’ per Manning e Broncos, un po’ per Wilson e Seattle. Ci sarà da mangiare e da bere”.
Lei per chi tiferà?
“Per Denver”, che però è sfavorito dai pronostici, che vedono Seattle vincente 24-20.
Renée Fleming, grande protagonista del Rof, canta l’inno nazionale americano
Un po’ di Pesaro nell’evento sportivo dell’anno, negli Stati Uniti d’America e nel mondo: Renée Fleming, bellissima voce (soprano) e bella donna, protagonista nell’edizione 1993 nel ruolo di Armida, canterà l’inno nazionale degli Stati Uniti, “The Star-Spangled Banner”, prima del Super Bowl. Una curiosità;: dopo 21 anni, l’edizione 2014 del Rof proporrà di nuovo Armida, ma non con la voce di Renée Fleming.
Diretta televisiva sul canale 213 di Sky (Fox Sports 2 HD) a partire dalle ore 20 italiane. Sarà la lunga notte del Super Bowl.
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