Medicina Nucleare di Pesaro, 14 mesi di attesa per una visita alla tiroide. La rabbia di una donna: “O vai a pagamento o aspetti fino a marzo 2015? E chi non ha i soldi?”

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3 febbraio 2014

PESARO – Quante cose possono succedere in 14 mesi? Si spera poche, quando ti ritrovi a dover prenotare una visita nel reparto di Medicina Nucleare e, come risposta, ti senti dire “C’è posto a marzo 2015″. E’ accaduto a una signora di Pesaro di 57 anni con problemi alla tiroide. “Mi sono fatta ripetere la data più volte, non ci potevo credere… – ha raccontato la donna -. Se si prende un appuntamento dall’endocrinologo il tempo è fondamentale. Non si possono aspettare 14 mesi. L’alternativa? Ovviamente andare a pagamento. In quel caso, nel giro di qualche settimana, mi fisserebbero una visita. Ma non tutti hanno 100-150 euro per una visita, sebbene importante, senza contare poi l’eventuale terapia da seguire. E allora non resta che andare da un’altra parte, in un altro ospedale (molti pesaresi ogni anno si recano a Pisa, polo d’eccellenza in Italia per chi ha problemi alla tiroide, ndr) o aspettare sperando che in 14 mesi la tiroide non faccia scherzi”. E che la tempistica sia determinante, quando si parla di tiroide, è un concetto espresso chiaramente dalla Società Italiana di Endocrinologia: “Le malattie della tiroide sono in aumento, ma se diagnosticate nella fase iniziale possono essere trattate con successo. Un controllo specialistico e un esame del sangue possono prevenire le importanti complicanze cardiovascolari, ossee e metaboliche che anche una lieve disfunzione tiroidea, se non riconosciuta e adeguatamente trattata, può determinare”. Ma come si fa a diagnosticare in una fase iniziale se tra una prenotazione e una visita passano 14 mesi?

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