5 febbraio 2014
La notizia del giorno è Marc Marquez che “buca” il muro dei due minuti a Sepang. Il “piccolo diavolo” della Honda non finisce di stupire e in Malesia nel secondo giorno di test MotoGp ha alzato l’asticella e con il crono di 1’59”926, ha messo in riga i colleghi. A cominciare da Pedrosa secondo seguito da Bradl (chevuol dire tre Honda in prima fila) e poi una Valentino a dir poco positivo a 0.538.

Rossi discute con Galbusera: il binomio comincia a dare i suoi frutti. Burgees adesso è soltanto un bel ricordo
Valentino ci sta dando del gran gas ed il fatto che abbia messo dietro ancora una volta il suo capitano (oh capitano, mio capitano…) la dice lunga. Par di capire che il Dottore si sia un po’ stufato di fare la comparsa e voglia di nuovo riprendersi il posto che gli compete sul palcoscenico iridato.
E Lorenzo? Lui per il momento continua a litigare con la nuova M1 col cambio seamless ed è solo sesto (+0.647), preceduto anche da Aleix Espargarò con la Yamaha Open (quella, in estrema sintesi anche se a Cuzari, patron della NGM Forward la cosa non piace molto, che aveva lo scorso anno Crutchlow e che adesso ha la centralina Marelli).
Questo, in estrema sintesi, il resoconto della seconda giornata di prove con la Ducati che finalmente si fa vedere nelle zone alte della classifica (il lavoro di Dall’Igna comincia a dare i suoi frutti, ma in Ducati si preferisce tenere la bocca cucita e continuare a lavorare a testa bassa). Il merito è tutto di Andrea Iannone anche oggi il migliore dei piloti della Rossa con l’ottavo tempo a meno di un secondo di distacco da Marquez, mentre Dovi e Crutchlow sono rispettivamente all’undicesimo e dodicesimo posto.
Domina la Honda e l’unico argine alla moto di Tokyo è quello alzato da Valentino che, va detto, in questa giornata ha più cercato il passo che il tempone. Non vorremmo sbagliarci, ma tira un’aria nuova dalle parti di Sepang. E pure qui a Tavullia, dove i risultati del Dottore cominciano a fare effetto.
Insomma, sognare come abbiamo sempre detto, non è un reato, non si finisce in galera e soprattutto fa tanto bene alla salute. Dei tifosi e della gente comune, che vorrebbe sentire di nuovo suonare l’inno italiano sul podio della MotoGp. In fin dei conti quello spagnolo lo stiamo sentendo da troppo tempo… Sì o no?
E le campane a Tavullia le vogliamo sentire suonare o no?