Libera circolazione delle professioni, una legge che non piace alle guide turistiche. “Come può uno straniero presentare le nostre terre? Così si svilisce il turismo, il nostro petrolio”

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5 febbraio 2014

PESARO – In un mondo sempre più globalizzato, dove barriere e confini si azzerano anche solo a “colpi” di tablet e smartphone, c’è un mestiere che richiede una forte territorialità. E’ la guida turistica, che vede la libera circolazione come una minaccia alla professionalità di chi si è specializzato in una determinata zona, per presentare ai turisti – italiani e stranieri – le eccellenza naturalistiche, architettoniche e culturali.

“La legge europea del 2013 uccide la nostra professione”, si è detto stamane nella sede di Confcommercio, dove era in programma una conferenza stampa di Appt, l’Associazione provinciale delle professioni turistiche, per presentare le iniziative connesse alla 25esima giornata della guida turistica, catalogata con l’etichetta di “Conosciuto e sconosciuto”. Un grido di allarme che nasce da un presupposto: “Come fa una guida della Valle d’Aosta o della Sicilia a promuovere il nostro territorio? E, ancora peggio, uno dalla Scandinavia a mostrare Pesaro ai turisti?”.

Da sinistra Sabine Jacobs, Daniela Rossi, Amerigo Varotti, Davide Rossi, Renato Claudio Minardi, Marco Arzeni

Da sinistra Sabine Jacobs, Daniela Rossi, Amerigo Varotti, Davide Rossi, Renato Claudio Minardi, Marco Arzeni

Ragionamenti che non fanno una grinza, rafforzati da Marco Arzeni, segretario dell’Appt aderente a Confcommercio: “La direttiva europea in questione mette in discussione il binomio turismo-cultura, avallando una mancanza di professionalità e specializzazione che può essere nociva”.

Sabine Jacobs, consigliere dell’associazione: “A dispetto del mio cognome, non posso essere contenta di un provvedimento che mette in discussione la certificazione delle competenze. Se si guarda bene la legge, ci si accorgerà che si parla di mestieri quali l’avvocato, l’architetto, il medico, e non la guida turistica, per cui è necessaria una certificazione delle competenze imprescindibile, stabilita da un esame durissimo”.

Molto articolato il discorso dell’Ufficiale Amerigo Varotti, direttore provinciale di Confcommercio Pesaro e Urbino: “L’enorme patrimonio artistico-culturale della nostra provincia è sottovalutato, non venendo valorizzato dal punto di vista economico. D’altronde siamo in un Paese in cui l’ex ministro dell’economia Tremonti andava dicendo che con la cultura non si mangia, denotando una concezione del Paese impregnato dalla mentalità vetero-industriale”.

E poi ancora: “Il turismo non è delocalizzabile. Dobbiamo pretendere un piano per la cultura della bellezza, basandoci su beni e professioni, su ambiente e una nuova politica economica del Paese. Da 9 mesi aspettiamo il decreto Valore Turismo che l’attuale governo diceva di avere pronto. Passa il tempo e intanto perdiamo quote a livello internazionale. Un dato? Beh, come nazione siamo diventati quinti per presenze, quasi sesti, quando una volta eravamo fra i primi tre”.

Quello che non è stato fatto a livello nazionale si è cercato di farlo partendo dal locale, grazie a Regione, Provincia, Comuni, Camera di commercio e associazioni di categoria. “Tre anni fa sono stato criticato per aver fatto investimenti negli Stati Uniti, ricevendo un aumento del 15% di arrivi nella nostra provincia – ha continuato Varotti – Bisogna aprirsi ai mercati del nord Europa, in parte a quello russo, in zone cioè dove l’Italian Style è ancora apprezzato. Però serve un progetto complessivo. Non è possibile che l’Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo, abbia per promuovere la bellezza dell’intero Paese meno soldi di una singola Regione”.

Tante le iniziative in cantiere per i prossimi mesi. “Il 25 marzo promuoveremo il territorio a Vienna, il 27 a Zurigo. Poi andremo a Mosca, nella siberiana Ekaterinburg, dove hanno annunciato un nuovo volo verso Ancona che sostituirà quello che partiva a Rimini. Ad aprile, poi, saremo ancora negli Stati Uniti per l’Urbino Press Award, avremo un’iniziata a Sacramento. Ci sono poi appuntamenti che vanno veicolati, come i 500 anni di Bramante e Letteraria, premio letterario che coinvolgerà il mondo delle scuole tra la fine di ottobre e i primi di novembre”.

Anche Renato Claudio Minardi, assessore provinciale al turismo, è convinto della necessità di promuovere meglio il nostro territorio: “Il turismo è una grande opportunità economica. Abbiamo una concentrazione di beni monumentali come in nessun Paese abbiamo sole, mare, montagna, cucina. Eppure non abbiamo mai creduto abbastanza in questo settore, non avendo nemmeno un Ministero del Turismo degno di questo nome. E’ mai possibile che – dati Enit alla mano – la Francia ha 79 milioni di arrivi internazionali e l’Italia 46? Il turismo è il nostro petrolio, la nostra miniera di diamante. Non avere guide turistiche che parlano russo è una mancata risposta al flusso che sta per arrivare”.

Davide Rossi, assessore provinciale alla cultura nonché vicepresidente dell’ente, ritorna sulla legge europea delle libera circolazione delle professioni: “Fra tutte, questa è quella col più alto tasso di preparazione culturale necessario. L’esame stesso di abilitazione è molto complesso. E’ assurdo che si possa pensare a una libera circolazione in un mestiere flagellato dall’abusivismo, che mal si sposa con la preparazione necessaria”. Come dargli torto?

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