di Redazione
10 febbraio 2014
PESARO – Da Maria, una nostra lettrice pesarese di 44 anni, riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera:
“Leggo ultimamente del numero sempre in crescita degli sfratti. Io sono stata sfrattata a febbraio 2013 e non certo perché non avevo i soldi anzi avevo pagato di più di quello dovuto, ma perché mi sono rivolta al Sunia di Pesaro dove il loro legale, non presentandosi in udienza e invitandomi a non andarci nemmeno io, ha portato il giudice a farmi convalidare lo sfratto. Ho fatto presente al loro presidente dell’accaduto ma non è stato preso nessun provvedimento. Ho fatto presente anche al Sunia a livello nazionale ma non voglio commentare la loro risposta. La mia domanda è: quanti sfratti sono stati o saranno legali e quanti no perché, il mio non è stato di sicuro e nemmeno ho le possibilità economiche di farmi ripagare del danno che mi ha cagionato!”.
Come mai non mette il cognome e il numero di tessera per verificare se è una iscritta al Sindacato inquilini?
Il mio cognome lo conosce il vostro legale di Pesaro che non si fa nessun scrupolo ad incassarsi i soldi, ma ovviamente ha timore che esca fuori per quello che ha fatto è che fa!
Perché? conoscere il mio nome ed il numero di tessera mi risarcisce dei danni che mi avete causato? o me ne vorreste causare degli altri ?
Se vi sta bene posso far il nome “dell’avvocato” che esercita presso di voi e dire di cosa è capace?
Posso sapere come si chiama lei? perché mi sembra che non ci nemmeno il suo cognome e né il nome?
Dimentico sempre di dire che il vostro legale consiglia di non fare la tessera perché non c’è né bisogno, io consiglio a molti di non recarsi al sindacato se non avete la tessera, visto la mia bruttissima esperienza.