Ferrovia Fano-Urbino, risposta “storica” a Fumante

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16 febbraio 2014

Nel lontano 1913, i comuni della vallata pagarono la realizzazione della tratta ferroviaria Fano – Urbino. Per la realizzazione della ferrovia “Metaurense”, le amministrazioni locali si impegnarono direttamente con progetti e risorse finanziarie. Il 9 settembre 1905 L’Idea (giornale diocesano di allora) riportava, come fatto di cronaca, che l’avvocato Vittorio Danielli di Fossombrone aveva redatto un breve studio sulla “ferrovia Metaurense e la legge 9 luglio 1905”. Il Danielli sosteneva che c’era poco o nulla da sperare che detta ferrovia venisse realizzata dall’azione diretta dello Stato. Fu così che l’azione dello Stato venne sostituita da quella volenterosa dei Comuni consorziati. Questi chiesero ed ottennero la concessione della ferrovia e la fecero poi costruire con appalti a misura od a prezzo fatto. La somma necessaria per la realizzazione del tratto ferroviario poté essere prestata dalla Cassa Depositi e Prestiti, “previo il vincolo di una parte del contributo dello Stato relativo alla costruzione, senza che ci sia alcun bisogno, da parte dei Comuni consorziati, di svincolare la loro sovrimposta”. Ai contrari alla realizzazione del suo progetto Danielli aveva risposto: “o esso è errato e sorga chi lo dimostri tale o non lo è – ed allora si faccia opera grande, benefica, duratura per queste popolazioni, che la miseria e l’emigrazione hanno ridotte in così grame condizioni”. Oggi, grazie a questo ripristino, Urbino potrebbe avere migliori fortune!

 

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