Vuelle, piedi (nuovamente) per terra e Petty da istruire. Ora ci si gioca tutto contro la Sutor

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17 febbraio 2014

PESARO – Si ritorna con i piedi per terra, dopo la netta sconfitta subita dalla Vuelle sul parquet dei campioni d’Italia, e onestamente eravamo più fiduciosi sui risultati dagli altri campi per mantenere inalterato il distacco dal penultimo posto che su una vittoria pesarese a Siena. Ma mentre Cremona ha confermato di non attraversare un buon periodo, finendo travolta di 34 punti a Sassari, da Montegranaro è arrivata la notizia peggiore della giornata, con la Sutor che trascinata da Daniele Cinciarini in un finale infuocato è riuscita a battere di due punti la Granarolo Bologna, mettendo così quattro punti di distacco tra le due formazioni prima del derby di domenica prossima (oggi conferenza della VL all’Adriatic Arena in vista del derby, ndr). Ma che Vuelle si è vista a Siena? Non è stata la versione 2.0, quella con un playmaker in più nel motore, ma si è rivista quella Turner dipendente del girone d’andata, con la guardia americana costretta a prendersi 21 tiri e a fare anche il regista, con buona pace di chi pensava che con l’arrivo di Petty sarebbero serviti due palloni per non farli litigare sul parquet, viene dal play di Chicago infatti la nota stonata di giornata con P.P. che sembra ancora un corpo estraneo alla squadra, senza quei meccanismi che dovrebbero diventare automatici ad un mese dal suo arrivo.

Dell'Agnello. Foto Danilo Billi

Dell’Agnello. Foto Danilo Billi

Forse si sarebbe dovuto approfittare delle due settimane di pausa per intensificare gli allenamenti, invece di dare cinque giorni di riposo alla truppa, ma agli americani era stato promesso un viaggio negli States per rivedere i familiari e oltre alla parte tecnica bisogna tenere in considerazione anche quella psicologica, ma se è vero che il play è l’estensione in campo dell’allenatore, spetterà a Dell’Agnello spiegare a Petty quello che ci si aspetta da lui: sicurezza in regia con pick and roll ben eseguiti per non costringere Anosike a battagliare sempre contro due o tre lunghi avversari, coinvolgere a turno i compagni cercando di sfruttare le loro peculiarità, evitare di commettere falli inutili nel primo quarto con il rischio di toglierlo mentalmente dal match e soprattutto dovrà diventare un terminale offensivo più pericoloso, attaccando il ferro con maggior frequenza per aprire le difese, sapevamo di non aver preso Tony Parker, ma dal suo rendimento passeranno molte delle possibilità di rimanere in serie A.

Difficile chiedere di più invece a Ravern Johnson, giocatore che se ci fossero due euro in più in cassa avrebbe già fatto le valigie, il mezzofondista keniano che prova anche a giocare a basket continua nel suo anonimato, con le difese che ormai sanno come contenerlo, non lasciandolo mai libero dai 6.75 per concedergli qualche sporadica penetrazione, dove i lunghi avversari lo aspettano per chiudergli la via del canestro, inutile illudersi di un suo possibile taglio, perché senza uno sponsor bisogna già ringraziare di essere in grado di pagare i contributi nei tempi giusti (per la cronaca scadono oggi) e speriamo che ogni tanto si ricordi di essere un “santo tiratore” e infili qualche tripla nei momenti importanti.

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IL MOMENTO DELLA SQUADRA:

 

“Vieni oltre”, con una tipica espressione pesarese, la Consultinvest (uno dei principali consorziati) prova a scaldare l’ambiente in uno spot passato durante la diretta televisiva del match contro la Montepaschi e chiama a raccolta i tifosi biancorossi per un derby che mai come questa volta diventa fondamentale per la Victoria Libertas, e allora lanciamo una proposta per riempire l’Adriatic Arena: biglietti a 5 euro per tutti i posti liberi in tribuna, con una grande campagna nelle scuole per coinvolgere il maggior numero di giovani, crediamo che gli abbonati non se la prenderanno e saranno felici di vedere un’Adriatic Arena nuovamente gremita. Sappiamo che l’astronave della Torraccia non è l’impianto ideale per creare quel fattore campo sul quale può contare ad esempio la stessa Sutor da quando è tornata a Porto San Giorgio, ma anche il palazzo di Via Gagarin può diventare incandescente, come accaduto tante volte anche in un recente passato e conosciamo l’amore che la città di Pesaro ha per la Vuelle, in questa settimana si dovranno recuperare tutti quei tifosi che si sono allontanati negli ultimi anni dal basket per i motivi più svariati e cercare di riempire i 5800 posti disponibili, se è vero che il 2014 sarà l’anno zero per la pallacanestro pesarese servirà il contributo di tutti, perciò “Lascia gi e ven oltra al palazzo!”

 

I PIU’ …..

 

Elston Turner: Ancora una grande prestazione per il numero 31 biancorosso che torna ad essere il principale terminale offensivo con 21 tiri presi e parecchi canestri di pregevole fattura, se è innegabile che Anosike è notevolmente migliorato rispetto a settembre, non ci si deve dimenticare dei passi in avanti compiuti in questi mesi da Elston, diventato ormai una stella di prima grandezza del campionato italiano.

 

Erick Green: Entra nel nutrito club di chi riesce a stabilire tutti i suoi record di carriera contro la Vuelle: 34 punti, 40 di valutazione con un solo errore al tiro, la difesa biancorossa ha sicuramente le sue colpe ma Green ci ha messo tanto del suo e tira fuori una prestazione da incorniciare.

 

Difesa: Ok, la Vuelle rimane la squadra che subisce più punti, ma se vi ricordate come era messa alla fine del 2013, con quelle zona che faceva brillare gli occhi agli avversari per l’irrisoria facilità nell’attaccarla, non si possono negare i miglioramenti compiuti, con maggiore attenzione sulle linee di passaggio e la voglia di raddoppiare sui lunghi.

 

….. E I MENO DELLA SFIDA SIENA – PESARO

 

Cabina di regia: Non è casuale che la Vuelle sia l’ultima squadra nella distribuzione degli assist, Pecile continua nella sua stagione interlocutoria faticando troppo in entrambi i lati del campo e Petty non ha ancora in mano la bacchetta del direttore d’orchestra, se la Vuelle continua a giocare meglio con Turner da play, qualcosa dovrà cambiare nello spot di numero uno.

 

Tiro da tre: Nello stesso giorno in cui Marco Belinelli vince la gara del tiro da tre punti nell’All Star Game di New Orleans, la Vuelle fa tre su sedici dall’arco con troppi tiri sbagliati con i piedi per terra, il problema è che la metà se li è presi Turner, l’unico in grado di costruirsi un tiro dal palleggio, mentre Johnson non è mai riuscito a liberarsi e Petty ne ha presi due ben costruiti fallendoli entrambi, se aggiungiamo l’uno su cinque di Musso possiamo capire che non era la serata giusta dai 6.75

 

Ravern Johnson: Volete sapere chi ha la peggior valutazione del campionato rispetto ai minuti giocati? Avete indovinato, il nostro Ravern nei 24 minuti di media passati sul parquet riesce a produrre solamente 3.3 in valutazione e non potrebbe essere altrimenti per un giocatore che oltre al tiro da tre non ha altre frecce al suo arco, ah, è anche quello che è andato il minor numero di volte in lunetta (solo 8 in 288 minuti), ma sembra che spariamo sulla Croce Rossa.

 

DAGLI ALTRI PARQUET:

 

In attesa del posticipo con Milano impegnata a Pistoia, Brindisi rimane da sola in testa al campionato dopo la convincente vittoria casalinga contro una Venezia in crisi in queste ultime partite, sale al secondo posto Cantù che si impone contro Roma al termine di un match molto equilibrato, mentre Sassari travolge Cremona con 34 punti di scarto, per la zona playoff importanti successi casalinghi per Avellino contro Varese e per Caserta contro Reggio Emilia, con Bologna che continua nel suo pessimo momento perdendo a Montegranaro in un concitato finale.

 

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