21 febbraio 2014
PESARO – Sarà il 9 marzo la data decisiva, quella che darà un volto al candidato a Sindaco di Pesaro per il centrosinistra. Intanto, nella sala del Consiglio Provinciale Walter Pierangeli, in via Gramsci, ieri sera si è tenuto un confronto tra i quattro candidati. Pu24.it era presente tra i tanti cittadini che non si sono voluti perdere il confronto. La serata moderata da il giornalista de “Il Resto del Carlino” Franco Bertini, ha cercato di sviscerare le idee i programmi dei candidati per il futuro della città.
Il format: 5 minuti a disposizione per il primo turno, dove i candidati PD si sono presentati in ordine di sorteggio. Poi, domande a raffica sui vari temi. Tutti e 4 i candidati hanno ricoperto negli ultimi anni ruoli istituzionali in Comune e Provincia.
Luca Pieri per primo sorteggiato a rispondere ha aperto così le danze:
“Mi candido dopo che in tanti me lo hanno chiesto, anche al difuori delle primarie, da schieramenti opposti, inviti che ho rifiutato. L’invito a scendere in campo per provare a cambiare le cose.
Pesaro, governata bene, nel complesso, dal centrosinistra ma ci sono cose che non funzionano. La politica.
Da diversi anni si avverte un malessere, sfociato poi nella contestazione nei confronti della politica, dovuto a decisioni prese sulle spalle di altri nelle segrete di stanze. Facendo così morire il confronto e la condivisione, le basi del nostro schieramento. Ho iniziato un percorso che spero cambi le modalità di scelta e discussione.
Entrare nel programma in questi pochi minuti è impossibile, proveremo a farlo dopo, ma voglio utilizzare sei aggettivi per descrivere me e il mio programma.
Autonomo. Autonomo nel lavoro, ho una partita iva dal 1987, sono designer e pubblicitario e assieme mia sorella mi occupo dell’azienda di famiglia. Autonomo anche nelle scelte, non sempre comodo in politica ma è una scelta corretta verso i cittadini.”
Viene interrotto Pieri dalla fine del tempo a disposizione.
Il secondo è Matteo Ricci che, nonostante l’influenza, non è voluto mancare. Esordisce dicendo:
“Noi viviamo in uno dei posti più belli del paese, una città ben amministrata ma sarà l’attuale Sindaco a fare un bilancio della legislatura.
Io vorrei fare un’analisi: una volta eravamo ricchi e avevamo il lavoro, oggi il lavoro non c’è e i soldi sono sempre meno. Il nostro provincialismo rischia di essere una grande palla al piede. La prima sfida per amministrare la città è cambiare almeno parzialmente la nostra mentalità, è il momento di pensare in grande: la crisi ci ha travolti e il tessuto economico è profondamente cambiato, sappiamo la fatica che stiamo facendo per tenere una coesione sociale che non regge, sappiamo quali sono le difficolta, quindi non possiamo pensare di essere autonomi dal punto di vista amministravi ed economico. Noi dobbiamo avere una grande ambizione; far diventare Pesaro la prima città della Marche. Questo lo dico anche in virtù di Presidente della Provincia, che venendo a mancare, ci saranno delle gravi ripercussioni sul nostro territorio, essendo noi, territorio di confine. Il prossimo sindaco di Pesaro deve vedere al di là de la Chiusa di Ginestreto, di Fosso Sejore e del ponte di Soria. Una delle idee è costituire da subito un’unione dei comuni con la Valle del Foglia e Gabicce e Gradara, per non rischiare la marginalità e sbloccare importanti risorse (circa 9 milioni di euro per Pesaro). Non possiamo più essere autonomi se vogliamo mantenere i servizi”. Concetti importanti che avevano già trovato campo e riscontro durante il discorso alla città di qualche settimana fa.
Miche Gambini è il terzo candidato a prendere la parola.
“E’ vero che Pesaro ha avuto una buona gestione e penso che ancora il centrosinistra possa dire molto alla nostra città.
Il mondo è profondamente cambiato, le azioni sociali a Pesaro se ne fanno moltissime ma in 5 anni gli scenari sono cambiati. La crisi ha messo in condizione di bisogno persone che 5 anni fa non pensavamo ne avessero Avuto bisogno. Penso, anche contro la mia storia, venendo da una militanza ambientalista, ci vorranno azioni nuove per alleviare le sofferenze, come la questione della casa. Si rischia, avendo delle persone escluse, che si sfaldi il tessuto sociale; figli di disoccupati che non possono fare ciò che fanno i loro coetanei. Grave poi il problema psicologico che ciò comporta, lo posso dire perché da me sperimentato. La condizione di disoccupato entra e va a scavare all’interno del cervello ed è in grado di annichilire anche la persona più robusta e forte. L’amministrazione non deve lasciare sole queste persone. Ci vuole grande attenzione.
Faccio l’educatore e trovo agghiacciante che alla domanda cosa vuoi fare da grande dei ragazzi di 16/18 anni mi dicano che vogliano andarsene da Pesaro e dall’Italia perché pensano che non sia un buon posto per essere ciò che vuole essere. Bisogna intervenire investendo sull’educazione con la possibilità di fare delle cose.
In conclusione secondo me in queste condizioni con poche possibilità, dove conta più la rete di relazioni del merito, anche se la politica non è l’unica responsabile, si deve intervenire”
Quarto ed ultimo candidato che si presenta, Rito Briglia.
“Le Primarie sono le uniche elezioni dove tu voti quella persona li e non il partito o la coalizione che c’è dietro, ed è per questo che mi emozione sempre quando parlo in pubblico. Sono un ragazzo di 36 anni che vuole fare qualcosa per gli altri e mi candido a fare il Sindaco perché credo di fare la differenza. In questi anni da amministratore, con una delega così pesante, quella ai lavori pubblici, ho capito cosa significa fare la differenza. Fare la differenza significa fare delle scelte.
Siamo quattro amministratori che vogliono fare il Sindaco, tutti con grande onestà intellettuale e nessuno di noi produce soldi. Qualcuno di noi li può trovare, ma la differenza maggiore è come li spendiamo. In questi anni, nonostante il patto di stabilità e i pochissimi fondi a disposizione delle amministrazioni, ho scoperto che si possono fare grandissime cose. In 4/5 abbiamo abbattuto tutte le barriere architettoniche da tutte le scuole di competenza del comune, 25, per una spesa di nemmeno un milioni.
Girando i vari quartieri ho visto che ci vuole un po prima di ricevere fiducia, ma l’essenziale è dire la verità ai cittadini. Si parla di problemi di fondi mancanti e magicamente in campagna elettorale il patto di stabilità scompare. Voglio farvi capire che si possono fare tante cose senza raccontare fandonie, senza dire che ci saranno soldi che non ci saranno: nessuno di noi 4 sa quanti fondi avrà il Comune di Pesaro il prossimo anno e se si potrà fare un’unione dei comuni, perché non sappiamo se gli altri comuni sono d’accordo.
Concludo dicendo che per fare il Sindaco ci vuole una gran pazienza, una gran voglia di fare e un gran coraggio. Io c’è l’ho!”
Dopo le presentazione sono seguite le domande del giornalista Franco Bertini, che ha trattato diversi argomenti, ritornando sulla crisi economica e le tematiche sociali. Briglia ha detto un no secco ad un nuovo piano regolatore che non ridurrà le cubature ma si può utilizzare quello già presente. Si è parlato anche di riqualificazione delle aree dismesse, cultura e gli eventi pesaresi, come riportare la Stradomenica che registrava un record di presenze anche per i musei.
Matteo Ricci propone un Comune aperto 24h su 24 dove ottenere risposte in tempo reale, interagire con smartphone, tablet e pc. Dice no a nuove grandi aree commerciali, ripopolando il centro e incentivando i negozianti.
Pieri, tra le prime rivedrà la sanità, rendendo la fruizione ai servizi più fluida e rapida.
Tutti i candidati sono d’accordo sul ridurre gli sprechi anche all’interno del Comune, circondandosi di persone competenti e tagliando il superfluo.
La viabilità: buche nelle strade, le frane del Monte Ardizio (privato), che interrompono la statale. Gambini dice sì all’utilizzo di spazi e edifici inutilizzati e al loro recupero energetico, che poi andrà a liberare risorse e far rivivere gli spazi. No categorico all’ospedale a Fosso Sejore.
Ricci proporrà all’Anas che, se vuole mantenere la statale lì, nell’attuale sede, dovrà sistemare le problematiche del monte Ardizio.
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