23 febbraio 2014
PESARO – C’è una istituzione storica a Pesaro che è costretta a sopravvivere col budget (bilancio) di una bocciofila. Meno male che l’inverno è stato mite altrimenti, con i suoi 140.000,00 € annui (nel 2008 ne riceveva 150.000,00), i frequentatori della Biblioteca e dei Musei Oliveriani si sarebbero presi dei malanni! Grazie poi che il tetto del fabbricato, per lungo tempo un colabrodo, è stato finalmente riparato! Paolo Teobaldi, in un suo recente scritto intitolato “Furto in Biblioteca”, inizia così: “Eravamo sul pianerottolo nobile, fuori dalla porta a vetri con lo stemma a cinque palle della B.” (Biblioteca civica, con la b maiuscola!). Chi desiderasse rinfrescarsi la memoria sull’importanza della Biblioteca e dei Musei Oliveriani può visitare il sito www.oliveriana.pu.it . Il mecenate pesarese Annibale degli Abbati Olivieri Giordani (1708 – 1789), che assegnò gran parte delle sue rendite alla nostra comunità costituendo la “Congregazione Oliveriana”, si rivolterebbe nella tomba se venisse a conoscere lo stato del suo lascito … . Dal 2008, Presidente dell’Ente Olivieri è stato nominato il Prof. Riccardo Paolo Uguccioni. Il presidente ci ricorda fra l’altro che: L’Oliveriana non è una semplice biblioteca cittadina, soltanto un po’ più grande di altre. Ha convenzioni con le seguenti università: Urbino, Padova, Bologna e Firenze per gli stages formativi degli studenti. Opera nel circuito del prestito interbibliotecario; in forza della legge sulla stampa deve conservare copia di ciò che si pubblica nel territorio provinciale; ha infine un contenuto documentario immenso (non paragonabile a quello della San Giovanni). Infatti oltre a 360.000 volumi. L’Ente Olivieri conserva manoscritti, epistolari, monete, codici miniati, mappe , disegni, raccolte di fotografie, pergamene, archivi diversi (tra cui quello storico del Comune di Pesaro fino al 1904, catalogato e consultabile) oltre a materiali vari (avori, lucerne fittili, erbari, collezioni malacologiche (conchiglie, molluschi, ecc.), orologi antichi, epigrafi e reperti archeologici). Insomma, l’Oliveriana è una delle biblioteche più importanti dell’Italia centrale ed è, soprattutto, il luogo della memoria di questo territorio. Il Prof. Riccardo Paolo Uguccioni sostiene: “La valorizzare dei beni culturali può avere ricadute anche di tipo turistico e di marketing, certamente, ma non c’è valorizzazione possibile se prima non si conserva, non si cataloga e non si studia”. Meditate candidati a sindaco della nostra città, meditate e prendete posizione! Rivolgo poi un appello agli insegnati delle medie superiori: almeno una volta, nella vita scolastica dei vostri allievi, conduceteli alla Biblioteca ed ai Musei Oliveriani. L’appetito, si sa, vien mangiando!
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