Non è cambiato niente, anzi no… è cambiato molto. La Vuelle ora è squadra vera

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24 febbraio 2014

La coreografia dei tifosi della Vuelle contro la Sutor

La coreografia dei tifosi della Vuelle contro la Sutor

PESARO – Non è cambiato niente, Pesaro è sempre ultima e la vittoria di Cremona contro Pistoia consente ai lombardi di conservare quattro punti di vantaggio, ma ….. pensandoci bene è cambiato tanto in casa Vuelle, perché una sconfitta contro Montegranaro sarebbe stata devastante per tutto l’ambiente e soprattutto perché c’è la convinzione che la Victoria Libertas si sia liberata dai macigni che gli pesavano sulle spalle fino ad un mesetto fa e finalmente sia diventata una squadra vera, con un gruppo coeso consapevole dell’obiettivo da inseguire e della possibilità di riuscirci, pur con tutte le difficoltà del caso che rimangono tantissime. In fin dei conti in questo girone di ritorno la Vuelle ha ottenuto tre vittorie su cinque incontri, sfruttando finalmente il fattore casalingo e sappiamo tutti che le speranze di salvezza passeranno prevalentemente per l’Adriatic Arena con le prossime cinque partite interne da vincere per raggiungere quella quota 20 che dovrebbe rappresentare al 99% la salvezza. E’ cambiato anche l’umore dei tifosi, tornati in più di 5.000 a riempire l’astronave della Torraccia, perché la prima versione della Vuelle non aveva raccolto grande entusiasmo, con tante caselle che aspettavano di essere riempite e in società si sono presi più tempo del dovuto per farlo, ma bisogna ricordare che due mesi fa in Largo Ascoli Piceno si aspettava con trepidazione ogni F24 da onorare, con la paura di non aver abbastanza soldi in cassa e finché una parte del Consorzio non ha riaperto i portafogli non era semplice rimediare agli errori estivi commessi nel costruire il roster. Si sta cercando di cambiare anche il modo di giocare di questa Vuelle, con Dordei che non sarà un fenomeno ma è meno sprecone di Amici e con Turner che giocando sempre da guardia si trova per meno tempo il pallone in mano, senza perderne in pericolosità offensiva (20.4 punti di media nelle ultime cinque partite).

E’ chiaro che rimangono ancora tanti i problemi da risolvere con Petty che fatica più del previsto ad inserirsi,  con Johnson sempre più impalpabile e con una rotazione che rimane sempre corta e non può permettersi nessuna defezione improvvisa, ma la Vuelle è ancora viva e anche se il calendario per il prossimo turno propone la proibitiva trasferta di Sassari, ci aspettano poi due partite casalinghe contro Pistoia e Varese per muovere la classifica, siamo ultimi ma qualcosina è cambiato.

 

IL MOMENTO DELLA SQUADRA

La Vuelle con più problemi della sua recente storia è riuscita nell’impresa che non era riuscita neanche a James White o Daniel Hackett, né a Carlton Myers o Michael Hicks: vincere all’Adriatic Arena contro i cugini della Sutor, usciti vincenti per ben sei volte consecutive prima di cadere sotto i colpi di Turner ed Anosike, è chiaro che questa versione di Montegranaro non sia la più forte della storia, ma tante volte in passato Pesaro partiva da favorita senza riuscire ad onorare fino in fondo l’impegno e ci sono voluti i rimbalzi di Trasolini, i punti di Turner e i recuperi di Musso per sfatare una tradizione sfavorevole che cominciava a pesare troppo ai tifosi biancorossi che domenica sera hanno potuto festeggiare finalmente una vittoria meritata e fondamentale per il futuro stagionale della Victoria Libertas.

Ma non è ancora la Vuelle 2.0, quella che deve risolvere tutti i bug della versione precedente e per diventarlo servirà capire se Perry Petty è in grado di migliorare il suo rendimento o se l’uomo di Chicago più di così non sia in grado di contribuire al gioco della squadra, la nostra sensazione è che i margini di miglioramento ci siano, ma ben nascosti nella mancanza di personalità che sembra essere il principale problema che impedisce a P.P. di trasformarsi nel play definitivo di questa Vuelle, quando si hanno tiri aperti non si può cercare a tutti i costi il passaggio in più, ma si deve sfruttare tutto quello che la difesa ti concede, si intravede la padronanza nel palleggio e la propensione a cercare un lungo dopo un pick and roll, ma mancano ancora quegli automatismi che ci dovrebbero essere dopo oltre un mese passato con i compagni e in difesa non ci sembra una saracinesca insuperabile. Ma aspettiamo ancora qualche partita per esprimere un giudizio definitivo su Perry, mentre su Ravern Johnson le speranze non le abbiamo mai avute e crediamo che col passare del tempo Bernardo Musso si prenderà sempre più spazio, per dover di cronaca vi ricordiamo che, mentre venerdì è l’ultimo giorno per i trasferimenti all’interno della serie A, ci sarà tutto il mese di marzo per gli eventuali scambi con la Legadue e se qualche formazione vorrà ingaggiare un mezzofondista keniano con l’hobby di giocare a pallacanestro, se ne può sempre parlare, altrimenti ci dobbiamo accontentare di qualche sporadica tripla da parte del buon Ravern.

 

I PIU’ …

Marc Trasolini
Alzi gli occhi al cielo e vedi che il tabellone indica che ha segnato 18 punti, poi dai un’occhiata al foglio delle statistiche e noti che ha preso anche 12 rimbalzi. Ecco è tutta qui la storia di Trasolini, giocatore dotato di una tecnica cestistica che fa sembrare tutto semplice quello che produce sul parquet e quando le cose sono semplici risultano sempre meno appariscenti, ma Marc sa giocare a pallacanestro, anche se qualche volta non se sembra pienamente consapevole e si accontenta di prendere quello che il match gli concede, d’altro canto è ancora un rookie e per diventare un eccellente giocatore la strada è ancora lunga, ma, parafrasando Guido Meda, Trasolini c’è, non preoccupatevi.

Bernardo Musso
Classico giocatore che si esalta dopo un canestro ed è in grado di entrare in trance agonistica infilando una striscia positiva di triple, ma che si deprime dopo un paio di errori rischiando di scomparire mentalmente dal match, ma stavolta, dopo un primo tempo passato a litigare con i ferri, Bernardo rimane concentrato trovando il modo di rendersi utile con la seconda specialità della casa, recuperando quattro palloni fondamentali che hanno esaltato la squadra e i tifosi, con Johnson sempre di più ai margini del gioco, servirà questo Musso anche per il futuro.

Turner-Anosike
Siamo sicuri che ci sia una coppia di americani così forte in questo campionato? Sicuramente Milano può contare su un roster infinito e di altissima classe, ma per il loro impatto sulla squadra, Elston e O.D. non hanno tanti rivali in questa stagione e le statistiche dimostrano l’importanza di questa coppia nel gioco della Vuelle.

 

…E I MENO DELLA SFIDA PESARO – MONTEGRANARO

Tiri Liberi
17 su 31, capiamo che siamo gli ultimi della classe dalla lunetta, ma il 55% è una percentuale orribile anche per questa Vuelle, con il migliore del gruppo (Trasolini)  che ne sbaglia due di fila e Anosike che ritorna sotto il 50% dopo aver viaggiato negli ultimi tempi intorno al 70%, dei sette giocatori andati in lunetta nessuno ha fatto percorso netto e se non è un record, poco ci manca.

Tiro da tre
Dell’Agnello imposta la partita sul gioco dentro l’area colorata e alla fine lo schema lo ripaga, anche perché dai 6.75 la Vuelle non è in serata con un brutto 7 su 22 frutto della giornataccia la tiro di Musso e Johnson, ma bisognerebbe variare le opzioni e sfruttare maggiormente Petty e Trasolini, ancora troppo timidi dall’arco.

Ravern Johnson
Tiene discretamente Cinciarini in difesa, ma in attacco chiude con 2 su 7 e un secondo tempo da quasi spettatore per uno zero di valutazione che fotografa il momento poco felice di Ravern, non ci aspettiamo la luna ma sappiamo che è in grado di essere leggermente più incisivo.

 

DAGLI ALTRI PARQUET

Ci sono volute 20 giornate, ma alla fine Milano è nel posto che gli compete fin da settembre, solitaria al primo posto della classifica dopo aver dominato una Granarolo Bologna sempre più in caduta libera che, se non fosse per la buona partenza, sarebbe un’altra formazione sulla quale la Vuelle potrebbe fare la rincorsa, Brindisi scala al secondo posto dopo la sconfitta rimediata a Reggio Emilia nell’anticipo e viene affiancata da Cantù che sbanca con autorità il campo di Avellino, Siena acuisce la crisi di Venezia, alla quinta sconfitta consecutiva, mentre Sassari travolge Varese a suon di triple con un 17 su 23 che farà riaprire il libro dei record del campionato, Roma batte in volata una buona Caserta e Cremona sfrutta il turno casalingo vincendo contro Pistoia.

2 Commenti to “Non è cambiato niente, anzi no… è cambiato molto. La Vuelle ora è squadra vera”

  1. VisPesaro scrive:

    Una raccomandazione: non gettiamo sempre la croce addosso a Ravern. Anche a costo di essere giornalisti poco obiettivi.
    Che sia stato un acquisto poco fortunato, lo sappiamo tutti. Che non sia un ottimo giocatore, lo sanno anche i muri dell’Astronave.
    Tuttavia, evitiamo di rigirare ogni volta il coltello nella piaga.
    Secondo il mio modesto parere, c’è un’unica ricetta per far si che renda al massimo quel poco che può riuscire a rendere: essere indulgenti e trattarlo con tanto affetto, come il figlio che – purtroppo – ci è riuscito male, se confrontato con gli altri suoi fratelli.
    Solo in questo modo è probabile che riesca a dare una mano alla causa della nostra amata VL.

  2. Alberto scrive:

    Sono d’accordo con Vis Pesaro. Mi permetto osservare che, quando ha giocato, ha contenuto in difesa Cinciarini…e sappiamo bene che la difesa non è proprio una sua caratteristica!

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