Adesso è ufficiale: le Ducati hanno scelto la configurazione “Open”

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28 febbraio 2014

Puntuale come una cambiale, ieri sera poco prima di mezzanotte in Malesia, alla fine della tre giorni di test a Sepang, la Ducati ha sciolto la riserva su quale moto userà per il mondiale: parteciperà al Campionato in configurazione Open. Quindi    Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso correranno con le loro Desmosedici GP14 “Open” che permetterà a Ducayi – è scritto nel comunicato appena diramato – “maggiore libertà di sviluppo durante la stagione 2014.  Ducati Corse continuerà a sviluppare la Desmosedici GP14 durante tutto l’anno per migliorarne ulteriormente la competitività”.

Il nuovo regolamento tecnico introdotto quest’anno in MotoGP offre a ciascun costruttore la possibilità di scegliere tra due opzioni tecniche: Factory e Open. Tutte le moto iscritte al campionato, sia in configurazione “Factory” che in configurazione “Open” dovranno montare la stessa centralina Magneti Marelli. La configurazione “Open” impone anche l’obbligo di utilizzare il software fornito da DORNA/Marelli, ma il regolamento consente maggiore libertà in termini di sviluppo del motore.

Andrea Dovizioso in sella alla Ducati Open

Andrea Dovizioso in sella alla Ducati Open

“Dopo aver attentamente valutato le due opzioni, – continua il comunicato -, Ducati ha optato per la “Open”, ritenendola la più idonea alle necessità attuali del costruttore di Borgo Panigale, in quanto consente la possibilità di proseguire con lo sviluppo moto e motore nell’intero arco della stagione.
I recenti test svolti a Sepang dai piloti ufficiali del Ducati Team, Cal Crutchlow e Andrea Dovizioso, hanno dato un riscontro positivo agli ingegneri e ai tecnici della squadra italiana e pertanto in data odierna entrambi i piloti sono stati iscritti al campionato 2014 con le loro Desmosedici GP14  Open.
Il terzo pilota ufficiale Ducati, Andrea Iannone, correrà per il Pramac Racing Team con la stessa GP14 Open che utilizzeranno i piloti del Ducati Team”.
Summit ai box con Dall'Igna, tecnici e Carl Crutchlow

Summit ai box con Dall’Igna, tecnici e Carl Crutchlow

Sentiamo ora il pensiero dell’ingegner Gigi  Dall’Igna, Direttore Generale Ducati Corse: “Abbiamo analizzato attentamente il nuovo regolamento tecnico, arrivando alla conclusione che la configurazione Open è, in questo momento, la più interessante per Ducati. Quest’anno dobbiamo continuare a sviluppare le moto per migliorare la nostra competitività, e l’opzione Factory ci sembrava troppo restrittiva per le nostre esigenze. Siamo fiduciosi che il pacchetto elettronico fornito da Magneti Marelli e DORNA sia di ottima qualità e che quindi ci permetterà una corretta gestione di tutte le funzioni principali della moto e del motore.”
Paolo Ciabatti e Andrea Dovizioso ai box Ducati

Paolo Ciabatti e Andrea Dovizioso ai box Ducati

C’è da chiedersi a questo punto, perchè mai Dovi e Cal abbiano girato sino a poche ore fa con le “vecchia” Desmo. In Ducati hanno una risposta per tutto. Paolo Ciabatti, responsabile del progetto MotoGp:” Abbiamo un programma di sviluppo della GP14 : dopo il primo test di Sepang sono state fatte alcune modifiche, sono state pensate delle differenti soluzioni di messa a punto e il modo migliore per capire se funzionano è provare la moto nella stessa configurazione dei test precedenti, per non aggiungere ulteriori variabili che renderebbero difficile l’analisi dei dati». “«Hernandez – continua Ciabatti – sta provando il nuovo software che la Magneti Marelli ha distribuito una settimana fa: i nostri ingegneri stanno raccogliendo i dati e facendo le loro valutazioni. Da mercoledì pomeriggio, Pirro ha iniziato a utilizzare la “Open” con il nuovo software: lutory i ci dà le informazioni sufficienti per poter valutare la qualità del nuovo software».
Da rilevare infine, che per far diventare Open una moto Factory occorrono solo un paio d’ore: il serbatoio non viene sostituito, ma si tolgono alcune paratie interne e la capienza passa così da 20 a 24 litri e si cambia totalmente il cruscotto per inserire quello Magneti Marelli. Tutto qui, il gioco è fatto. Poi, però, cominciano i problemi. In bocca al lupo, Ducati!

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