Mondolfo, Monte Porzio e San Costanzo: sì al progetto di unificazione. Ilva Sartini: ‘Per ridurre le spese e migliorare i servizi’

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7 marzo 2014

Pieno sostegno da parte di Ilva Sartini, direttore Confesercenti delle Marche, alla proposta, presentata dai Socialisti, di fondere Mondolfo, Monte Porzio e San Costanzo in un unico Comune: “Già come direttore Confesercenti di Fano avevo evidenziato la necessità di procedere all’unificazione dei piccoli Comuni del territorio –spiega Sartini- ed ora continuo a battermi su questo punto anche a livello regionale.

E’ vero, come sostengono i Socialisti, che le piccole realtà o si unificano o rischiano l’estinzione: si tratta di un cambiamento vitale per l’economia, per la sopravvivenza delle imprese e per migliorare i servizi resi ai cittadini. Ed unirsi non significa perdere la propria identità territoriale, che anzi andrà sempre più salvaguardata e valorizzata perché rappresenta una ricchezza in termini culturali e turistici, ma vuol dire ottimizzare le scarse risorse finanziarie, riducendo spese e costi di gestione da una parte, e migliorando rendimenti e produttività dall’altra”.

 

“Con uno studio presentato l’anno scorso –continua Sartini- abbiamo calcolato che proprio attraverso la riorganizzazione per accorpamento di alcuni Comuni e dalla chiusura di alcuni Enti (ad esempio Province e Comunità Montane) si possono risparmiare 50 milioni l’anno. Ciò è confermato da uno studio dell’IRES CGIL nel quale emerge che nelle realtà territoriali sotto i 1.000 abitanti la spesa comunale procapite è il doppio di quella dei comuni fra i 10.000 e i 25.000 abitanti. Una riduzione notevole della spesa pubblica, inoltre, deriverebbe anche dalla gestione associata dei servizi e dall’accorpamento delle aziende erogatrici dei servizi pubblici locali: la Regione individui ambiti ottimali piuttosto ampi -almeno provinciali- e proceda al più presto, anche in questo senso, con le riforme”.

 

“Non è più tempo di aspettare –conclude Sartini- la politica deve dare segnali di un cambiamento concreto. Occorre semplificare gli ingranaggi della macchina pubblica, sulla quale finora, nonostante i buoni propositi e le tante promesse, non si è ancora intervenuti se non episodicamente a livello locale”.

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