7 settembre 2014
PESARO – Un lunedì 8 settembre da segnare nel calendario con un circoletto rosso. L’espressione di Rino Tommasi, commentatore di tennis e boxe, si addice a lunedì 8 settembre 2014. Nessun riferimento all’8 settembre 1943, che era un mercoledì, all’armistizio con gli Alleati, al discorso del maresciallo Badoglio. Il circoletto rosso nel nostro calendario è riferito al quarto e – purtroppo – penultimo appuntamento con i Concerti Sinfonici della Sagra Musicale Malatestiana.
Lunedì sera, alle ore 21, l’Auditorium Sala della Piazza – Palacongressi di Rimi ospita l’Orchestre National de France diretta da Daniele Gatti. Il programma è da tre circoletti rossi: Claude Debussy: Prélude à l’après-midi d’un faune; Igor’ Fëdorovič Stravinskij: Suite dal balletto L’Uccello di fuoco; Ludwig van Beethoven: Sinfonia n.6 in fa maggiore op.68 Pastorale.
Ispirandosi al poema di Stéphane Mallarmé, Il pomeriggio di un fauno, pubblicato nel 1976, Claude Debussy ha composto il Prélude à l’après-midi d’un faune nel 1894. Inizialmente, doveva essere il sottofondo musicale al poema di Mallarmé. Eseguito per la prima volta il 22 dicembre 1894, a Parigi, nella sala d’Harcourt della Société Nationale de Musique, il poema sinfonico è considerato “il prototipo dell’impressionismo musicale”, di cui Debussy è ritenuto, con Ravel, il principale rappresentante. E’ curioso, però, che il pianista e compositore, giudicato fra i più grandi di Francia, rifiutasse tale definizione. Semmai, vero e proprio ossimoro, lui era un antiwagneriano wagneriano (fondamentale l’esperienza dei viaggi a Bayreuth). Nel “Prélude à l’après-midi d’un faune – scrive il filosofo francese Vladimir Jankélévitch, ed è riportato nella guida al concerto di lunedì sera – il mistero ha trovato il suo momento privilegiato, meglio ancora il mistero meridiano è il mistero del sole allo zenit, mistero dell’estate panica e del silenzio accecante. E’ l’ora dove la natura esita, schiacciata dalla grave presenza del meriggio…”.
Dal “faune” a “L’oiseau de feu”, dal fauno all’uccello di fuoco, dal francese Claude Debussy al russo Igor’ Fëdorovič Stravinskij, con una particolarità: anche la prima esecuzione de L’oiseau de feu è a Parigi (19 o 25 giugno 1910, all’Opéra). E’ un balletto in un atto due scene, la storia de “l’universo malefico del mago Kachtchej e l’universo benefico dell’Uccello che devono essere affrontati dallo zarevic Ivan, principe eroe che trionferà sulle forze del male grazie all’aiuto dell’uccello”, racconta – nella guida al concerto – André Boucourechliev, compositore francese di origine bulgara. Un balletto la cui musica è composta da Stravinskij, la coreografia di Mikhail Fokine. E’ il primo grande balletto di Stravinskij, ma seguiranno presto Petrouchka e le Sacre du printemps, La Sagra della primavera. Non è un caso – ricorda Boucourechlie – se “la danza infernale di Kachtchej appare il prototipo sperimentale dei grandi percorsi ritmici della Sagra della primavera”.
La Sinfonia n. 6 Pastorale (prima esecuzione a Vienna il 22 dicembre 1808) è l’omaggio di Beethoven alla natura, che intorno al 1807 trascorreva molto tempo in campagna. Il contatto con la natura lo rendeva felice, gli faceva provare gioia, che esprime straordinariamente – ancora una volta – con i cinque movimenti che compongono la sinfonia: 1) Risveglio di liete impressioni all’arrivo in campagna (Allegro ma non troppo); 2) Scena presso il ruscello (Andante molto mosso); 3) Festosa riunione di contadini (Allegro); 4) Temporale (Allegro); 5) Canto pastorale: sentimenti di gioia e di ringraziamento dopo la tempesta (Allegretto). Un omaggio alla natura, ma anche a chi lavora nei campi.
L’Orchestre National de France, fondata nel 1934, è stata la prima orchestra sinfonica stabile di Francia. Con Daniele Gatti sul podio l’ONdF ha eseguito l’integrale delle sinfonie di Beethoven e con il direttore milanese ha celebrato il centenario della creazione de Le Sacre du printemps registrando per Sony un album dedicato a Stravinskij, comprendente anche Petrouchka. Saranno non pochi gli appassionati pesaresi che andranno a Rimini per rendere omaggio a Daniele Gatti, che fa parte della storia del Rossini Opera Festival, dove ha diretto opere semplicemente sublimi. Come i brani in programma nel quarto concerto sinfonico della Sagra Musicale Malatestiana, tutti da circoletti rossi, che possono essere ascoltati – beato chi potrà – anche domani martedì a Merano (Kursaal, ore 20,30) e mercoledì a Firenze (Opera, ore 21).
Lascia una risposta