12 novembre 2014
PESARO – Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Questo assioma è una verità evidente per chi ha conosciuto gli occhi del professor Leonardo Luchetti. Chi ha avuto la fortuna di incrociare i propri occhi con i suoi capiva che erano liberi da preconcetti e, soprattutto, aperti al confronto e allo scambio. Non giudicavano mai l’interlocutore e quasi assumevano una proprietà che appartiene all’udito, il saper ascoltare. Nei suoi occhi sembrava esserci una sottile ironia che riportava alla giusta realtà delle cose e che parlavano prima delle sue parole e le accompagnavano.
Il professor Leonardo Luchetti sapeva sdrammatizzare e riconduceva, il proprio interlocutore, alle dovute proporzioni l’entità, di un fatto, pur apparentemente molto grave. Era un moderatore, sapeva addolcire. Poteva essere considerato un “vecchio saggio”. Riconduceva la difficoltà, l’ansia e le difficoltà che gli venivano rappresentati in rapporto al tempo.
Per Luchetti il tempo era l’antidoto dei tanti mali che affliggono l’umana condizione; tutto, prima o poi, si sarebbe sistemato. Ed aveva ragione!
In un Duomo gremito, oggi la città di Pesaro l’ha salutato per l’ultima volta. I pesaresi erano tantissimi perché era facile volergli bene. Commovente è stato il saluto della figlia che è certa della sua presenza; Leonardo terrà ancora i suoi figli per mano, li accompagnerà, come faceva quando erano bambini. L’avvocato Gianfranco Sabbatini ha ricordato la loro lunga e fervida amicizia anche a nome della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro mentre un rappresentante del Lions Club ha pregato per lui a nome di tutti i soci.
Molto bravo Giampoli, hai colto l’essenza del mio professore di merceologia, bravo.complimenti.
liunerd