13 dicembre 2014
AUDITORE – Grande festa per Ferruccio e Marisa Perugini che hanno raggiunto i 70 anni di matrimonio. Una data che fa invidia alle coppie più felici e avvisano: “Non ci vogliamo fermare qui”.
Addirittura 70 anni di matrimonio, 5 di fidanzamento e Ferruccio precisa: “Siamo arrivati vergini al matrimonio”. Una vita passata insieme a gestire il market del paese, 8 figli e ben 65 in famiglia, arrivati ormai alla quarta generazione.
Si sono sposati il 2 dicembre del 1944, era appena finita la guerra, e la chiesa di Santo Spirito era stati quasi del tutto bombardata, per l’occasione una piccola chiesa era stata allestita nella sala del consiglio comunale.
Poco prima della cerimonia incontro gli sposi, o meglio lo sposo che si trova nel negozio di famiglia ora gestito dal figlio Mauro. Marisa è ancora in casa che, come ogni sposa che si rispetti, finisce di prepararsi. Così che Ferruccio inizia a raccontarmi qualcosa di quel giorno. “I giorni prima del matrimonio ha sempre piovuto, quel giorno, un sabato, no, ma c’era tanto fango in strada. Ah ve, è arrivata la mi ragassa!!”
Con un sorriso negli occhi le va incontro, e si tengono sotto braccio, ma abbiamo ancora qualche minuto per chiacchierare: 90 anni Marisa e 91 Ferruccio, ricordano perfettamente quel giorno.
Marisa, elegantissima per l’occasione, in abito scuro, ricorda nei dettaglio come era vestita quel giorno.
“Era il periodo bellico e la situazione non era delle migliori, avevo comprato della stoffa al mercato nero e una sarta di Rimini sfollata in Auditore me l’ha cucito, Ferruccio invece aveva un cappotto rivoltato. Il mio abito era sul marron a fiorellini. Un ragazzo era andato a piedi a prenderlo e l’hanno arrestato. Poi è arrivato il marito della signora a portarcelo”.
In un periodo difficile come quello post-bellico era difficile anche trovare delle fedi.
“Abbiamo fatto fondere una moneta in argento di un soldato Slavo e da li abbiamo fatto le fedi nuziali che ancora abbiamo a casa. Terminata la cerimonia siamo andati in viaggio di nozze, a 200 metri da casa. Siamo andati a far visita ad una zia di mio marito che non poteva uscire di casa perché malata.”
E’ ora della cerimonia, ci avviamo in chiesa. La chiesa gremita di amici, conoscenti e compaesani ma soprattutto dei tanti parenti arrivati da lontano. L’emozione negli occhi dei figli, 8 in totale: 7 femmine e un maschio. Porta voce, la prima figlia, Vanna. Che genitori sono stati?
“Fermi, ma ci sono sempre stati molto vicino”
Tanti figli, ma qual è stato il valore più importante che vi hanno trasmesso?
“La fede. Il senso di responsabilità e l’attenzione verso le persone meno fortunate e più bisognose.”
La festa continua, continua al bar del paese di Auditore. Al bar Nuovo Fiore si sono infatti radunati tutti: c’è il paese, ci sono i parenti e tanti parroci venuti da lontano.
70 anni dopo, com’è stato risposarsi?
“Emozionante. Bello ed emozionante.”
Noi vogliamo sapere il segreto. Qual è?
“Volersi bene e sopportarsi. Vivere nell’amore e nella fede. Ringraziamo il Signore e ci auguriamo che anche i nostri possano continuare a vivere così, come gli abbiamo insegnato”.
Settanta anni di matrimonio, nozze di titano, un traguardo quasi impensabile, ma a guardare questa grande famiglia ci viene da pensare che, forse, il “Mulino Bianco” esiste veramente. Ancora tantissimi auguri e ci vediamo fra 10 anni, per le nozze di quercia!
Lascia una risposta